Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 15 settembre 2013 alle ore 08:24.

My24

Economicamente, l'Italia soffre più di altri paesi?
L'Italia ha affrontato un ciclo di rallentamenti e riprese diverso da quello di altri Stati membri, anche perché all'apice della crisi il paese non ha potuto agire sul bilancio statale a causa dell'elevato indebitamento. Anzi, l'Italia ha mantenuto il rigore che le ha permesso di uscire dalla procedura di deficit eccessivo. Questo è stato un passo importante per rafforzare la fiducia nell'economia italiana. Ciò detto per quanto riguarda le riforme economiche, l'Italia ha fatto meno delle attese, e ciò ha pesato su crescita e occupazione. Ecco perché credo sia essenziale che il paese oggi mantenga la stabilità politica e si concentri sul riformare il proprio tessuto economico.
Tenuto conto del cattivo andamento dell'economia, c'è la necessità secondo lei di una manovra di politica economica per evitare che il deficit sfori il limite del 3,0% del prodotto interno lordo nel 2013?
Sono fiducioso che il governo rispetterà i suoi impegni di bilancio, così come specificati nelle raccomandazioni del Consiglio e così come confermato più volte dal premier Enrico Letta e dal ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni. Spetta al governo valutare quali siano i modi e i mezzi per raggiungere questi obiettivi.
Gli ultimi due governi (Monti e Letta) si sono ripromessi di tagliare la spesa pubblica. Come giudica il loro lavoro su questo fronte?
Noi lavoriamo in stretta collaborazione con i paesi nel mettere a punto le nostre raccomandazioni, che sono linee-guida. Spetta ai governi poi mettere a punto il bilancio che permetterà loro di raggiungere gli obiettivi prefissati. In questo senso, mi limito a ricordare che abbiamo suggerito due cose. Prima di tutto, è meglio agire sul lato della spesa piuttosto che sul lato delle tasse. In secondo luogo, bisogna evitare di aumentare le imposte sui fattori di produzione per non penalizzare lo spirito imprenditoriale.
A questo proposito cosa si aspetta dalla prossima legge di stabilità?
Mi aspetto che il paese confermi l'impegno a riformare l'economia e a risanare il bilancio. Sarà importante capire come il governo intenda finanziare l'abolizione parziale dell'imposta municipale unica (IMU). In particolare, bisogna capire come la nuova Service Tax compenserà il mancato gettito dovuto all'abrogazione dell'Imu.
Molti temono che riforme economiche, spesso impopolari, possano dare nuova forza ai partiti meno europeisti.Solo il 41% degli italiani pensa che la partecipazione dell'Italia all'Unione sia un bene.
Non vedo fondamentali contraddizioni tra riforme economiche e il mantenimento del sostegno politico a un governo. In molti paesi, tra cui quelli baltici, riformare l'economia ha facilitato la ripresa economica. Mi faccia poi dire che negli ultimi 18 mesi il contesto è cambiato nella zona euro. Grazie anche all'impegno della Banca centrale europea di fare tutto il necessario per salvare la zona euro, l'instabilità politica emersa in alcuni paesi - Grecia, Portogallo, Italia - non ha creato, come nel 2011 per esempio, tensioni nell'intera zona euro.
Durante la riunione dell'Eurogruppo qui a Vilnius venerdì, si è discusso in particolare della situazione politica ed economica italiana e francese. Lei è più preoccupato dall'Italia o dalla Francia?
Non faccio confronti di questo tipo. Credo però che l'Italia, in termini di riforme economiche, possa andare ben oltre la strategia del catenaccio e giocare a calcio a tutto campo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Shopping24

Dai nostri archivi