Accise, Iva, Irpef e registro: tutti i rincari delle tasse già previsti che scatteranno dalle prossime settimane
Le tasse non finiscono mai. La data del 1° gennaio 2014 è già segnata in rosso sul calendario dei contribuenti italiani. Le manovre degli ultimi mesi hanno previsto una serie di aumenti che peseranno prevalentemente sui consumi. Ma non solo.
di Alberto Magnani e Giovanni Parente
1. Le accise sulla birra
Un sorso a chi beve. E un sorso al fisco. La cosiddetta tassa sull'alcool aumenterà le accise su birra, prodotti intermedi e superalcolici per recuperare parte delle risorse (448 milioni) a copertura del decreto scuola. Il tutto in tre fasi: un primo rincaro scatta il 10 ottobre 2013, un altro il 1° gennaio 2014, il terzo il 1° gennaio 2015. Nel caso della "bionda", l'imposta cresce da 2,33 a 2,66 euro per ettolitro e grado il 1° ottobre, per passare poi a 2,70 da inizio 2014. Tenendo conto dell'Iva, che a sua volta grava sull'accisa, il rialzo è del 33%. Non va meglio a prodotti alcolici intermedi e alcool etilico: il prelievo si allarga da 68,51 a 77,53 euro su tutte le bevande con gradazione inferiore ai 22 gradi, vino escluso, e addirittura da 800,01 a 905,51 euro per ogni ettolitro di etanolo. Assobirra denuncia un carico fiscale pari al 47%, in un'escalation di rincari che tra il 2004 e oggi ha toccato +114%. Qualche esempio, nel concreto? Se acquistiamo una bottiglia da 66 cl a 1 euro, 40 centesimi vanno all'erario. E se usciamo per una canonica "pizza e birra" con un budget di 15 euro, paghiamo in tasse un quinto esatto della cena (3 euro).
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