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Questo articolo è stato pubblicato il 16 settembre 2013 alle ore 08:12.

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(Reuters)(Reuters)

TOKYO - Oggi il Giappone è investito da un tifone ma per gli oppositori dell'energia nucleare è una bella giornata: il Sol levante non ha più reattori atomici in attività. L'ultimo impianto funzionante _ il reattore numero 4 della centrale di Oi gestita dalla Kansai Electric Power _ è stato fermato per attività di manutenzione ordinaria.
Quasi tutti i 50 reattori del Paese _ che fornivano circa il 30% delle necessità energetiche _erano stati bloccati dopo l'incidente del marzo 2011 alla centrale di Fukushima Daiichi.

Il Paese aveva passato un breve periodo – maggio e giugno dell'anno scorso _ senza energia nucleare (perla prima volta dal 1970), ma il governo dell'allora premier Noda aveva poi promosso un principio di ripresa del settore.
L'attuale esecutivo del premier Shinzo Abe è in favore dell'energia nucleare e varie utility hanno chiesto di ottenere l'approvazione dalla nuova Authority di regolamentazione per rimettere in funzione i reattori (oltre a continuare a minacciare rincari delle bollette elettriche). Ma l'opposizione locale è forte, nel quadro delle forti perplessità dell'opinione pubblica anche in seguito ai perduranti problemi alla centrale di Fukushima Daiichi, per la quale il governo è stato costretto ad annunciare ulteriori esborsi di denaro pubblico.

Tra l'altro, proprio venerdì scorso Kazuhiko Yamashita, un dirigente della Tepco (l'utility che gestisce la centrale danneggiata nel marzo 2011) ha dichiarato che la situazione "non è sotto controllo": una affermazione shocking che ha indotto il governo e la Tepco a correre ai ripari, sottolineando che Yamashita si riferiva solo al problema del contenimento e smaltimento dell'acqua radioattiva e non della situazione complessiva della centrale. Il premier Shinzo Abe era volato da Mosca (vertice G20) a Buenos Aires per assicurare di persona i membri del Comitato Olimpico che la situazione a Fukushima Daichi è sotto controllo e non desterà problemi per le Olimpiadi di Tokyo 2020 (la sua perorazione ha avuto successo e la capitale nipponica è stata scelta per ospitare i Giochi). Il governo giapponese ha poi trovato il tempo e la volontà di elevare una protesta contro il settimanale satirico francese Canard Echainé per una vignetta che presentava, a commento dell'assegnazione a Tokyo delle Olimpiadi, due lottatori di sumo resi scheletrici dalle radiazioni.

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