White e Yellen, le signore della finanza americana
Una, Mary Jo White, è già al vertice della Sec. L'altra, Janet Yellen, è in pole position nella corsa alla Fed. Se nominata da Obama, diventerà anche la prima donna in assoluto ad aver mai guidato la Banca centrale. Da loro gli operatori economici e dei mercati si aspettano molto
di Marco Valsania
2. Le due signore della finanza americana / Mary Jo White
A 65 anni ha una carriera che parla da sola. Ha messo dietro le sbarre il boss della mafia John Gotti. E perseguito con successo lo sceicco cieco, il leader terrorista Omar Abdel-Rahman, con i suoi piani di far saltare per aria monumenti americani. Adesso, dalla poltrona della Securities and Exchange Commission sulla quale si triva dal 10 aprile di quest'anno, è impegnata nella lotta alla finanza degli scandali: la realizzazione delle promesse della riforma finanziaria Dodd-Frank, una delle più ambiziose iniziative decollate negli scorsi anni, è anzitutto nelle sue mani.
La sfida non è da poco: quasi due terzi delle norme della Dodd-Frank restano ancora oggi da mettere in pratica con provvedimenti applicativi che quasi sempre coinvolgono l'agenzia. Senza contare i controlli più stretti necessari in risposta agli sviluppi tecnologici sui mercati, quali il trading ad alta velocità, che hanno causato flash crash e paralisi degli scambi. Nei giorni scorsi ha formalmente chiesto agli exchange che migliorino la loro infrastruttura tecnologica e i controlli sul suo funzionamento. La Sec, per far fronte al moltiplicarsi degli impegni, chiede anche bilanci più generosi e aumenti del personale, anche se nel clima di austerity dei conti pubblici il Congresso resiste.
Ma White è abituata alle poltrone scomode. Nata a Kansas City, nel cuore del Missouri e del Paese, è laureata in psicologia e poi in legge alla Columbia University di New York City. Vanta anzitutto una lunga esperienza in casi penali di alto profilo: da procuratore a New York ottenne nel 1992 l'epica condanna di "Dapper Don" (Don il bello) Gotti, il capo della influente famiglia mafiosa Gambino a New York negli anni Ottanta, per omicidio e associazione a delinquere.
Fu nominata da Bill Clinton nel 1993 alla guida dell'ufficio della procura federale del Distretto meridionale di New York, la prima donna a ricoprire una simile posizione. Una nomina che dimostrò le sue doti di determinazione e leadership: nell'arco di nove anni gestì, oltre all'incriminazione dello sceicco cieco, l'inchiesta sul primo attentato al World Trade Center, concluso con la condanna di Ramzi Ahmend Yousef.
Assai meno esperienza aveva tuttavia nella finanza e sul fronte aziendale prima di arrivare alla Sec. Ma non era del tutto digiuna e qualche suo caso ha fatto anche dubitare ai critici del suo impegno a ripulire la finanza e il business con lo stesso vigore con il quale ha attaccato la mafia. Si era distinta, passata alla carriera legale privata per lo studio Debevoise & Plimpton, nella difesa di grandi clienti: tra loro l'ex amministratore delegato di Bank of America, Kenneth Lewis, travolto dalla crisi finanziaria.
Nel suo passato ha però non poche battaglie contro l'élite del business. Vanta una vittoria contro il finanziere Donald Trump: difese un giornalista accusato di calunnia perché aveva negato che Trump fosse un miliardario. E tra le sue crociate prima dell'incarico alla Sec c'è stata anche un'inchiesta sulle squadre del football americano, che ha messo in luce l'esistenza di vere e proprie "taglie" sui giocatori avversari da colpire. E la difesa dei diritti dell'attivista digitale Aaron Swartz, che a gennaio si è tolto la vita. White aveva chiesto alla procura di Boston di ritirare le accuse penali contro Swartz per avere scaricato una quantità enorme di documentazione, tra gli altri, dal database accademico Jstor.
Le potenti di Wall Street
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