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Questo articolo è stato pubblicato il 18 settembre 2013 alle ore 19:54.

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Crollano i prestiti al consumo: in cinque anni bruciati 15 miliardi - Da elettrodomestici e auto qualche segnale di ripresa

Un anno in profondo rosso il 2013, il quinto consecutivo. Anche se frena la caduta dei prestiti per finanziare l'acquisto di beni di consumo. Nei primi sette mesi dell'anno le erogazioni di banche e società specializzate frenano del 6,2% a 27,6 miliardi; nel 2012 il calo è stato di circa il 12%. Insomma la febbre cala ma negli ultimi cinque anni è stata bruciata una cifra enorme: 15 miliardi. Il massimo è stato toccato nel 2008 con 60,6 miliardi erogati.

Dopo 5 anni sono ancora in picchiata i prestiti finalizzati all'acquisto di autoveicoli, mobili, vacanze come anche i prestiti veicolati dalle carte rateali; in ripresa invece la forma tecnica della Cessione del quinto che trova nei pensionati il volano della crescita.
«Purtroppo – commenta Chiaffredo Salomone, presidente di Assofin, l'associazione delle società di credito al consumo – pesano l'erosione del reddito, l'incertezza del posto di lavoro e, soprattutto, un pessimo clima di fiducia. Il consumatore che percepisce l'incertezza del reddito non consuma e non chiede prestiti. Servirebbe un rilancio dei consumi, anche legato alla fiscalità, per sperare di invertire rotta».

E il finale d'anno? «Nessun speranza di strappare un segno positivo – taglia corto Salomone – Anche in base ai risultati di agosto, si spera che la contrazione dei prestiti sia contenuta, a fine anno, al 5%». Cioè si registrerebbe un calo di "soli" 2 miliardi sui 47 erogati nel 2012.

Inchioda l'auto
Il dettaglio dei prestiti è quasi tutto in rosso lampeggiante: fino a luglio, i finanziamenti per l'acquisto di auto frenavano di quasi il 7% a 5,2 miliardi; in calo – anche se di poco -2,8% – gli altri prestiti finalizzati (arredamento, elettrodomestici, vacanze). «Tengono meglio - precisa Giuseppe Piano Mortari, direttore operativo di Assofin – perchè si tratta di importi modesti: mediamente intorno ai 1.400 euro, il necessario per finanziarie l'acquisto di un elettrodomestico o di un divano».

L'unico segno positivo arriva dalla cessione del quinto dello stipendio. «L'anno scorso – conclude Piano Mortari – questa forma tecnica ha sofferto molto ma ora è in ripresa: si tratto per lo più di pensionati più che di dipendenti di aziende private, il cui livello di rischio è nettamente superiore».

Il risultato beffa della grande crisi che ha colpito l'Italia è anche la forte contrazione delle carte di credito. Secondo i dati di Banca d'Italia, nel 2012 le carte personali, familiari e aziendali sono calate complessivamente a 13,5 milioni. Tre milioni in meno di cinque anni fa, quando veleggiavano intorno ai 16,5 milioni. «Un calo – conclude Piano Mortari – che si è prodotto nonostante le autorità abbiano incentivato le transazioni digitali a discapito dei pagamenti cash».

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