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Questo articolo è stato pubblicato il 24 settembre 2013 alle ore 14:17.

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La zona dove si immergeranno i sommozzatori per cercare i resti dei due dispersi della Costa Concordia nelle acque dell'isola del Giglio (Ansa)La zona dove si immergeranno i sommozzatori per cercare i resti dei due dispersi della Costa Concordia nelle acque dell'isola del Giglio (Ansa)

Sono iniziate a bordo della Costa Concordia le ricerche dei corpi delle due vittime del naufragio del 13 gennaio 2012 - Russell Rebello e Maria Grazia Trecarichi, che ancora risultano nell'elenco dei dispersi. Vigili del fuoco, Guardia Costiera, Marina militare, Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia di Stato hanno iniziato le attività di immersione. Il via libera era arrivato ieri sera, dopo che i tecnici del consorzio Titan-Micoperi hanno dichiarato zona sicura per le operazioni di ricerca lo specchio di mare intorno alla nave. Le prime immersioni serviranno agli operatori per valutare lo scenario in cui dovranno muoversi e le modalità di intervento possibili.

Ordinata una perizia per visionare video inediti
Il tribunale ha ordinato una perizia per visionare inediti video di bordo della nave Costa Concordia sequestrati dalla capitaneria di Livorno e custoditi agli atti delle indagini della procura: nessuno finora li ha visti, neanche gli investigatori. Il presidente Puliatti ha indicato la visione completa dalle ore 21.10 fino al termine delle immagini,
riprese dalle telecamere di sorveglianza. I nastri Vhs recuperati dalle telecamere di bordo dovrebbero dare immagini della vita di bordo prima dell'urto, degli eventi seguenti all'impatto e nella gestione dell'emergenza, Non è escluso che potrebbero rivelare cosa fecero Schettino e gli altri ufficiali nei movimenti di bordo, dove si spostarono e quando, per esempio, si organizzava l'evacuazione dei passeggeri. La perizia - per l'effettuazione di una copia forense dei video di bordo della Costa Concordia - inizierà il 2 ottobre con l'acquisizione formale dei materiali da parte del perito. Poi il collegio del tribunale ha stabilito che dopo 60 giorni si proceda al deposito in cancelleria (5 dicembre): quindi la perizia approderà in aula nell'udienza del 10 dicembre.

Timone e pompe inutilizzabili per il black out
La mancanza di energia elettrica sulla Concordia rese inutilizzabili le pompe di bilanciamento, il timone, le luci e i telefonini di bordo. La circostanza é emersa durante le dichiarazioni in aula dei periti del gip sul malfunzionamento dei generatori ausiliari. I tecnici hanno evidenziato che, l'uso del timone con i motori fermi non avrebbe avuto molta incidenza sulla traiettoria della nave, dopo l'impatto, mentre le pompe di bilanciamento avrebbero avuto effetto in «condizioni normali».

Schettino non può interloquire perché imputato
L'ex comandante della Costa Concordia Francesco Schettino - ha chiarito il presidente del tribunale Giovanni Puliatti rispondendo a una "lamentela" del difensore Domenico Pepe, che chiedeva perché fosse negato a Schettino di intervenire nella discussione - non può interloquire nel processo, «come se fosse un perito mascherato», nella discussione molto tecnica delle parti con i periti del gip «perché è l'imputato: il suo non è il ruolo di un consulente tecnico» della difesa e peraltro non può appropriarsi della possibilità di poter dare dichiarazioni spontanee continue. Questo diritto gli «è negato - ha spiegato il presidente Puliatti - perché l'imputato,essendo tale, non può assumere il ruolo di consulente tecnico»: Schettino (al quale è stata sospesa la patente nautica) può solo fare il suggeritore ai suoi difensori, ma non parlare in prima persona. Ieri Schettino era intervenuto due volte spiegando la fase dell'ordine non eseguito dal timoniere, ma poi al terzo tentativo di dire qualcosa su un'altra questione, il giudice Puliatti lo ha stoppato regolando il suo diritto a dare dichiarazioni spontanee a una fase successiva del processo, e impedendo che Schettino lo possa fare punto per punto, cosa che invece è permessa, ovviamente, ai suoi avvocati. Stamani la questione è riemersa ed è stata chiarita di nuovo dal collegio.

Impugnazione dei patteggiamenti, Sgambato: nessuna polemica con la procura di Grosseto
«Non c'è alcuna polemica con la procura di Grosseto, noi non entriamo nel merito della sentenza, abbiamo solo valutato in maniera diversa la congruità delle attenuanti generiche», ha detto il sostituto procuratore generale Adolfo Sgambaro che ha impugnato i patteggiamenti dei 5 imputati (oltre al comandante Francesco Schettino) nel procedimento per il naufragio della Costa Concordia. Sgambaro ha spiegato che l'impugnazione di una sentenza è «un fatto normale e fisiologico. Noi verifichiamo e, se
riteniamo che ci siano delle situazioni dubbie, impugniamo. In questo caso, secondo noi, la sentenza non era correttamente o sufficientemente motivata in tema di attenuanti generiche». L'impugnazione non riguarda quindi la pena base, ma la riduzione legata alle attenuanti generiche. «Sarà ora la Cassazione - ha aggiunto il Pg Sgambaro - a dire se i nostri dubbi sono fondati o meno. Se accoglierà la nostra impugnazione può annullare la sentenza senza rinvio e trasmettere gli atti di nuovo al gip». A quel punto il
procedimento riprenderà il suo iter naturale e non è escluso che gli indagati possano di nuovo chiedere il patteggiamento. Il deposito dell'impugnazione c'è stato sabato scorso. Sgambaro ha poi ricordato che c'è stata anche un'istanza delle parti civili «che hanno sollecitato la Procura generale per l'impugnazione» e che, una volta ricevuta, la Procura generale ha preso la sua decisione anche dopo essersi confrontata sia con le parti civili sia con la procura di Grosseto.

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