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Questo articolo è stato pubblicato il 27 settembre 2013 alle ore 23:29.
E dopo la tempesta mediatica arrivano le scuse di Guido Barilla. Pallido su sfondo chiaro, guardando dritto in camera, l'imprenditore alla guida del gruppo leader nel mondo per la pasta (ma anche altro, per esempio i biscotti del Mulino Bianco) non solo si scusa per aver colpito la sensibilità dei gay, ma sottolinea di aver compreso «che sul dibattito riguardante l'evoluzione della famiglia ho molto da imparare». La tempesta si era scatenata due giorni fa quando intervistato alla Zanzara su Radio 24-Il Sole 24 ore, Barilla aveva dichiarato che non avrebbe ritenuto opportuno uno spot con una famiglia gay perché il target della Barilla è la famiglia tradizionale; e aveva poi aggiunto che i gay sono liberi di fare quello che vogliono, «a casa loro».
«Ho sempre rispettato gli omosessuali»
Nel pieno del dibattito sulle donne casalinghe negli spot italiani, dopo le dichiarazioni in proposito del presidente della Camera, Laura Boldrini, le parole di Barilla hanno spaccato i commentatori (fra chi le ha ritenute omofobe e chi ha rivendicato il diritto della Barilla alla propria strategia di marketing). Gli appelli al boicottaggio che si sono moltiplicati anche all'estero - prima di tutto negli Stati Uniti - però hanno preoccupato il gruppo. Il messaggio di Barilla non arriva a promettere spot con famiglie gay, ma quasi ci si avvicina. «In tutta la mia vita ho sempre rispettato ogni persona che ho incontrato, anche gli omosessuali e le loro famiglie, senza alcuna distinzione; non ho mai discriminato nessuno» dice Barilla. «Le tantissime reazioni in tutto il mondo alle mie parole mi hanno colpito e addolorato perché mi hanno fatto capire che sul dibattito riguardante l'evoluzione della famiglia ho molto da imparare».
«Incontrerò le associazioni che rappresentano l'evoluzione della famiglia»
E poi, una promessa: «nelle prossime settimane mi impegno a incontrare gli esponenti delle associazioni che meglio rappresentano l'evoluzione della famiglia, tra i quali coloro che ho offeso con le mie parole».
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