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Questo articolo è stato pubblicato il 27 settembre 2013 alle ore 18:06.

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Il Fmi: le tensioni sul Governo Letta sono un rischio per l'economia. Anche europea - Debito e debolezza economica, spade di Damocle per le banche

Il governo di Enrico Letta «mantiene l'appoggio del parlamento» ma «le tensioni all'interno della coalizione sono evidenti e rappresentano un rischio all'outlook economico». Lo afferma il Fmi, nell'Article Iv sull'Italia. «Il governo continua a portare avanti un'agenda di riforme ma si trova a far fronte a limiti politici». Un peggioramento della crisi economica in Italia avrebbe ricadute "marcate" in Europa e nel resto del mondo: «Dato il suo ruolo centrale negli scambi globali e nel sistema finanziario, un significativo shock potrebbe generare effetti regionali e globali maggiori di quanto suggerito dall'esposizione diretta».

Disoccupazione ai massimi dal dopoguerra
In Italia il tasso di disoccupazione «è ai massimi del dopoguerra, al 12%, con la disoccupazione giovanile vicina al 40%». È quanto si legge nel rapporto Articolo IV del Fondo monetario internazionale, redatto al termine della missione in Italia. Guardando ai numeri, il tasso di disoccupazione dovrebbe crescere dal 10,7% dell'anno scorso al 12,5% nel 2013 e attestarsi al 12,4% l'anno prossimo. Il documento precisa che «l'economia sta mostrando segnali di stabilizzazione, ma la disoccupazione é ancora alta e i trend rimangono bassi».

«Servono ulteriori riforme»
Il Fmi ha accolto con favore il pacchetto di misure a favore della crescita e del mercato del lavoro, ma ha sottolineato che «servono ulteriori riforme per dare slancio alla produttività e aumentare il tasso di occupazione, soprattutto tra giovani e donne». Questo andrebbe fatto anche semplificando i contratti e riducendo le tasse sul lavoro.

«Modesta ripresa»
L'economia italiana é stata in recessione per quasi due anni, sulla scia di «un drastico calo della domanda interna», che riflette aspre condizioni del credito, aggiustamenti fiscali e un calo della fiducia. «Una modesta ripresa é attesa a partire alla fine del 2013, sostenuta dalle esportazioni nette». È quanto si legge nel rapporto Articolo IV del Fondo monetario internazionale, redatto al termine della missione in Italia. Secondo l'istituto di Washington, dopo il calo degli anni precedenti, «la domanda interna dovrebbe riprendersi lentamente» alla luce dei venti contrari derivati dalle difficili condizioni del credito. Guardando ai numeri, il Pil italiano, dopo la contrazione del 2,4% del 2012, dovrebbe segnare un -1,8% quest'anno per tornare alla crescita (+0,7%) nel 2014. L'inflazione si dovrebbe attestare all'1,6% nel 2013 e all'1,3% nel 2014.

Il nodo Mps
Il piano di ristrutturazione del Monte dei Paschi é un potenziale pericolo per tutto il sistema bancario del Paese data la stazza dell'istituto senese, afferma il Fmi. «L'attuazione dell'ambizioso piano di ristrutturazione é critica per la banca stessa e il sistema nel suo complesso». I problemi della banca scrivono gli ispettori del Fondo derivano dalla governance e dal fallimento del vecchio management.

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