Spread e crisi politiche, la storia dal 2000 a oggi
Berlusconi costringe alle dimissioni i ministri Pdl per far quadrato contro la sua condanna definitiva per evasione fiscale. Uno strappo che sconvolge il quadro istituzionale. E che rischia di vanificare quanto fatto in questi mesi per rassicurare i mercati sulla stabilità dell'Italia
di Riccardo Barlaam
5. Governo Prodi II (6 maggio 2008)
La coalizione di centrosinistra vince le elezioni politiche con uno scarto minimo di 24mila voti. La nuova legge elettorale del 2005, già ribattezzata Porcellum, dal suo principale estensore il leghista Roberto Calderoli, elimina il voto di preferenza costringendo gli elettori a scegliere all'interno di liste bloccate decise dai partiti. La legge con sistema proporzionale, prevede soglie di sbarramento variabili e premi di maggioranza. Il premio di maggioranza al Senato viene calcolato su base regionale e crea da subito molti problemi, a partire dalle politiche del 2006 che si caratterizzano per il fallimento delle previsioni basate sui sondaggi. Prodi vince alla Camera. Mentre al Senato la maggioranza è appesa a un filo (con 155 seggi attribuiti al centrodestra e 154 al centrosinistra) potendo contare solo sui voti di 4 dei 6 senatori eletti all'Estero e su diversi senatori a Vita. Il Governo Prodi II, nonostante le importanti decisioni approvate durante i 722 giorni in cui rimase in carica, per la risicata maggioranza e per i litigi interni alla coalizione, resta alquanto debole. Cade definitivamente il 24 gennaio 2008, dopo la mancata fiducia al Senato in un voto per il finanziamento delle missioni della Difesa all'estero. Furono determinanti i voti di alcuni senatori trasfughi, come Sergio De Gregorio passato dal centrosinistra al centrodestra. Secondo l'ex senatore «fu Berlusconi a pilotare la "strategia di sabotaggio per far cadere il governo Prodi». Ai magistrati di Napoli, dove De Gregorio è imputato per corruzione assieme al faccendiere Valter Lavitola e a Silvio Berlusconi (sentenza attesa il 23 ottobre), ha raccontato la sua versione di quanto accadde nel 2008, subito prima della caduta del governo Prodi: «Ho dato dimostrazione ai pm di quanto raccontato. I tre milioni avuti li ho versati sui conti correnti delle mie società. Ho portato le prove dei versamenti. E non sono stato l'unico a esser stato pagato». Il 6 febbraio il presidente della Repubblica Napolitano scioglie anticipatamente le camere. Il 6 maggio 2008, ultimo giorno del Governo Prodi II, lo spread BTp-Bund, è a 43,3. Un valore a due cifre che negli anni a venire diventerà un ricordo, fino ad arrivare al record di 522,8 nel giorno della caduta del Berlusconi IV. I giorni del Fate Presto! e della paura del rischio default alla greca.
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