Spread e crisi politiche, la storia dal 2000 a oggi
Berlusconi costringe alle dimissioni i ministri Pdl per far quadrato contro la sua condanna definitiva per evasione fiscale. Uno strappo che sconvolge il quadro istituzionale. E che rischia di vanificare quanto fatto in questi mesi per rassicurare i mercati sulla stabilità dell'Italia
di Riccardo Barlaam
6. Governo Berlusconi IV (16 novembre 2011)
L'8 maggio 2008 Silvio Berlusconi giura per la quarta volta come presidente del consiglio nelle mani di Giorgio Napolitano. Il Berlusconi IV resta in carica per 3 anni, 6 mesi e 8 giorni. In questo periodo vengono abrogate le norme di contrasto all'evasione fiscale varate dal governo precedente. E viene approvato lo scudo fiscale. Aboliti i tetti agli stipendi dei manager pubblici. Alitalia viene svenduta alla cordata italiana. Viene approvato il ddl intercettazioni. Attraverso i cosiddetti Tremonti Bond vengono concessi aiuti alle banche. L'esecutivo approva il cosiddetto Lodo Alfano, una legge per l'immunità alle alte cariche dello stato, dichiarata incostituzionale, che però consente al premier di stralciare la sua posizione nel processo a carico suo e di Mills. Viene approvato il legittimo impedimento. Cosa più grave che a un certo punto diventa un masso sul futuro del governo Berlusconi è il fallimento della politica economica nel tentativo di rianimare l'economia italiana che rischia di trascinare l'Europa intera in crisi, alle prese con la crisi dei debiti pubblici sovrani dei paesi periferici. Berlusconi trascinato in scandali sessuali e in inchieste giudiziarie è sempre meno affidabile agli occhi dei mercati finanziari e dei partner europei. Lo spread, che misura il differenziale di rendimento tra i nostri titoli pubblici e quelli dei più affidabili titoli del debito pubblico tedesco (il cui rendimento invece scende per il buon andamento economico e per la maggiore affidabilità del paese) sale a livelli mai visti prima. A ogni nuovo scossone, aumenta il peso degli interessi da pagare per il nostro paese. Il 16 novembre 2011, ultimo giorno del Governo Berlusconi IV, lo spread tra Btp e Bund decennali è a 522,8. Il giorno prima era oltre 530 e il 9 novembre, negli ultimi giorni dell'esecutivo, era addirittura arrivato a quota 550,1, con i tassi dei titoli pubblici biennali che volano al 7,25 per cento. L'Italia rischia di sprofondare in un terremoto finanziario.
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