Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 30 settembre 2013 alle ore 10:57.

My24
(Imagoeconomica)(Imagoeconomica)

La presidenza del Consiglio dei Ministri ha reso noto che sono pervenute le dimissioni irrevocabili dei ministri Angelino Alfano, Nunzia De Girolamo, Beatrice Lorenzin, Maurizio Lupi, Gaetano Quagliariello. Per il resto, occhi ancora una volta puntati sulle fibrillazioni interne al Pdl, diviso tra "falchi" e "colombe" anche dopo le dimissioni dei cinque ministri del centrodestra dal Governo. Letta riferirà in Parlamento sulla crisi di maggioranza mercoledì. Le comunicazioni del premier si terranno il 2 ottobre alle 9,30 al Senato e alle 16. Non é scontato però che alla fine ci sia un voto di fiducia. «È probabile - dice il ministro Franceschini - ma alla fine dipenderà da come andrà il dibattito». I gruppi infatti potranno presentare mozioni, «e lì si vedrà che contenuto avranno».

La Cancelliera Merkel telefona a Letta ed auspica «stabilità politica»
In attesa degli sviluppi, la giornata registra una esplicito endorsment di Angela Merkel per la conntinuità del Governo Letta. La conferma arriva da una nota di palazzo Chigi che rende nota una telefonata «affettuosa» della Cancelliera al premier Letta, in cui la leader tedesca avrebbe in particolare auspicato «la stabilità politica» dell'Italia e «la continuità nell'azione di Governo».

Gruppi Pdl, in corso assemblea con Berlusconi
Qualche elemento in piu per capire la consistenza dei "filogovernativi" nelle fila del centrodestra dovrebbe uscire dalla riunione dei gruppi Pdl in corso - presente il leader Silvio Berlusconi - a Montecitorio. All'assemblea partecipano anche i ministri "scontenti" della delegazione Pdl al Governo.

La dura replica dei ministri Pdl al Giornale
Che si avvicini un redde rationem lo indica anche la dura replica degli stessi ministri Nunzia De Girolamo, Beatrice Lorenzin, Maurizio Lupi e Gaetano Quagliarello, guidati dal vicepremier Angelino Alfano, all'articolo di fondo pubblicato oggi su "Il Giornale" e firmato da Alessandro Sallusti in cui alla delegazione del Pdl al Governo viene pronosticato un declino politico "alla Fini". «È bene dire subito al direttore, per il riguardo che abbiamo per la testata che dirige e una volta letto il suo articolo di fondo di oggi, che noi non abbiamo paura. Se pensa di intimidire noi e il libero confronto dentro il nostro movimento politico, si sbaglia di grosso». «Sono allibito, neppure io ho paura», ha risposto Sallusti. «Ho già pagato con la detenzione squallide minacce alla libertà di espressione. Punto».

Nessuna casa a Montecarlo nel passato dei ministri Pdl, no al metodo Boffo
Nota congiunta «Se intende impaurirci con il paragone a Gianfranco Fini - prosegue la nota congiunta dei ministri Pdl indirizzata a Sallusti - sappia che non avrà case a Montecarlo su cui costruire campagne. Se il metodo Boffo (riferimento all'ex direttore di "Avvenire", Dino Boffo, contro cui il "Giornale" ha svolto una campagna di stampa portando alla luce presunti comportamenti della sua vita privata) ha forse funzionato con qualcuno, non funzionerà con noi che eravamo accanto a Berlusconi quando il direttore de "Il Giornale" lavorava nella redazione che divulgò la notizia dell'informazione di garanzia al nostro presidente, durante il G7 di Napoli, nel 1994».

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi