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Questo articolo è stato pubblicato il 01 ottobre 2013 alle ore 12:43.

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Il governo Letta cade? La «manovrina» si fa lo stesso: fondi Ue e cassa integrazione a rischio

Non oltre il 15 ottobre. Anche la manovrina correttiva, il rifinanziamento delle missioni internazionali di pace, e forse della Cig, e i fondi per l'emergenza immigrazione sono destinati ad essere varati rispettando la "deadline" già espressamente prevista per la legge di stabilità. Anzi è probabile che la manutenzione contabile da 1,5-1,6 miliardi per rientrare sotto il tetto del 3% del rapporto deficit Pil e i quasi 270 milioni necessari per l'operatività dei nostri militari impegnati all'estero vengano approvati nel primo Consiglio dei ministri utile, tenendo ovviamente conti di quelli che saranno gli sviluppi della crisi politica.

Correzione dei conti prioritaria per Saccomanni
Anche nell'eventualità di un esecutivo in carica per la sola ordinaria amministrazione, per il ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni, resta prioritaria la correzione contabile attesa da Bruxelles per la quale, almeno sulla carta, ci sarebbe tempo fino a fine anno. Proprio per questo motivo appare assai probabile che il decreto sulla manovra venga varato, al più tardi, contestualmente con la presentazione della legge di stabilità.

Militari italiani all'estero in attesa di fondi
Altrettanto rapidamente dovrebbero arrivare il rifinaziamento delle missioni internazionali di pace (la dote è ferma alle risorse stanziate fino al 30 settembre), i fondi per l'emergenza emigrazione (circa 200 milioni), già previsti dal decreto Iva poi bloccato dai venti di crisi abbattutisi sul Consiglio dei ministri della scorsa settimana. Così come quelli per rafforzare la Cig in deroga per gli ultimi tre mesi del 2013 (330 milioni). Anche in quest'ultimo caso l'intervento potrebbe essere varato a breve. Complessivamente si tratta di misure per circa 2,5 miliardi.

Il nodo legge di stabilità
Tutte queste misure potrebbero essere varate, al più tardi, in parallelo alla legge di stabilità. La fisionomia della ex Finanziaria dipenderà molto dal tipo di governo che sarà in carica dopo la verifica di domani chiesta dal premier Enrico Letta. Senza fiducia all'esecutivo Letta potrebbe arrivare una legge di stabilità "light", priva di interventi strutturali e di misure per lo sviluppo. Nel caso in cui il Governo avesse il via libera del Parlamento e venisse formato in tempi rapidissimi un esecutivo di scopo la ex Finanziaria potrebbe comunque contenere una prima riduzione del cuneo fiscale e un allentamento della patto di stabilità interno per i Comuni.

Trigilia: Fondi Ue a rischio
«Se la legislatura si interrompesse prima della sua naturale scadenza, se cioè lo sblocco della crisi politica fossero le elezioni anticipate, sarebbero a rischio fondi europei della programmazione 2014-2020». A scriverlo è il ministro per la Coesione territoriale, Carlo Trigilia, sul sito internet del ministero. «Nessun governo in carica per la sola ordinaria amministrazione potrebbe infatti portare a termine, non avendo i poteri normali di un esecutivo regolarmente in carica, la complessa e fondamentale serie di adempimenti istituzionali legati alla gestione delle risorse Ue», spiega il ministro. Che sottolinea: «Sarebbe una mazzata fatale al sud».

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