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Questo articolo è stato pubblicato il 02 ottobre 2013 alle ore 12:00.

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Verso l'Everest: se le polveri di Katmandu salgono fino agli Ottomila - Foto

KATMANDU - La rapida e disordinata crescita economica del Nepal sta producendo molti indesiderati effetti collaterali. Nessuna grande fabbrica è visibile all'orizzonte nella valle di Katmandu, ma basta fare pochi passi per strada per rendersi conto dell'altissimo livello di inquinamento.

Tutta colpa del traffico congestionato e dell'assenza di dispositivi antinquinamento ma soprattutto della grande quantità di fuochi bruciati per smaltire rifiuti quasi ovunque, per cucinare e anche per cremare defunti; in inverno, per riscaldare le case con tutti i combustibili possibili e immaginabili. Insomma un vero inferno dal punto di vista ambientale il Nepal il cui governo da sempre applica invece criteri rigorosissimi ai trekkinisti che si avventurano nelle valli himalayane ai piedi delle montagne più alte del mondo.

Fedele alla missione origionaria di unire passione per la montagna e per la sostenibilità ambientale, il Comitato Everest K2Cnr sta collaborando da pochi mesi a un progetto internazionale che vede coinvolti coreani, tedeschi e indiani per il monitoraggio dei quartieri più inquinati di Katmandu. Sul terrazzo della sede nepalese del Comitato, come spiega il presidente Agostino da Polenza, è stato installato un rilevatore di polveri sottili e di tutti i fattori inquinanti che vengono raccolti ed esaminati da un gruppo di ricercatori locali del Nasta (il Cnr nepalese) per fornire, insieme ai dati raccolti nelle altre stazioni di rilevamento, una mappatura completa dello stato di salute dell'aria di Katmandu. Ma il rischio maggiore è che queste polveri, per un effetto camino, salgano verso le valli più alte lambendo perfino gli ottomila.

«Nella nostra stazione della Piramide – spiega Da Polenza – abbiamo registrato la presenza sia pure in quantità molto ridotte degli stessi fattori inquinanti del centro di Katmandu». Ma l'inquinamento atmosferico ha superato il livello di guardia in molti altri centri del Nepal. Ecco perché l'International Centre for Integrated Mountain Development (ICIMOD) e l'Istituto peer gli studi avanzati sulla sostenbilità (IASS) hanno organizzato di recente una conferenza a Katmandu nel corso della quale si è evidenziato come l'altissimo livello di inquinamento è causa in Nepal di molte malattie respiratiorie e di decessi. Il segretario al ministero dell'Ambiente nepalese, Som Lal Subedi, ha insistito sulla necessità di una ricerca coordinata nel settore della lotta all'inquinamento che veda coinvolto anche il dipartimento dei trasporti.

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