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Questo articolo è stato pubblicato il 03 ottobre 2013 alle ore 19:16.

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Klaus Regling (Ap)Klaus Regling (Ap)


Terzo pacchetto di aiuti per la Grecia, sembra proprio che non se ne potrà fare a meno. Klaus Regling, direttore del fondo salva-Stati Esm, lo ha confermato in un'intervista al quotidiano tedesco 'Handelsblatt' .Regling afferma infatti che «è piuttosto chiaro che la Grecia non potrà continuare a rifinanziarsi sul mercato attraverso obbligazioni proprie» e, in questo ambito, «necessiterà di un altro pacchetto di aiuti».

Quanto al Portogallo, il numero uno dell'Esm ritiene ulteriori aiuti al Paese «non ancora sicuri» malgrado le speculazioni del mercato. Lisbona rispetta gli obiettivi come previsto dal piano, ha osservato Regling, rilevando che «finora non ci sono indizi che verranno ad aggiungersi nuovi programmi per altri Stati di Eurolandia».

Solo quando tutti i Paesi in crisi potranno rifinanziarsi in modo autonomo sul mercato, ha concluso Regling, «sarà arrivato il momento in cui potremo riflettere sul futuro ruolo del Fondo monetario in Europa».

Ora che questo accada in tempi ragionevoli non lo si può dare per certo, anzi. Proprio oggi il direttore stesso del Fondo monetario, Christine Lagarde, ha parlato di transizioni globali che andranno avanti ancora per un decennio.

A questo proposito non può che suscitare ulteriore preoccupazione uno studio della Confederazione generale dei lavoratori greci (Gsee), secondo cui il tasso di disoccupazione potrebbe esplodere al 34% entro il 2016 (dall'attuale 27,4% certificato da Elstat, l'istituto nazionale di statistica, dato più alto degli ultimi 30 anni in un Paese occidentale).

Dal 2008, precisa la Gsee, oltre un milione di greci ha perso il lavoro. Sotto accusa, quindi, le «conseguenze devastanti, secondo Gsee, del mix di politiche europee su crescita e occupazione.

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