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Questo articolo è stato pubblicato il 04 ottobre 2013 alle ore 13:17.

«Non vi è alcuna ragione per pensare che quanto accaduto ieri a Lampedusa sia l'ultima volta», ha detto il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, riferendo alla Camera sul tragico naufragio del barcone di immigrati a Lampedusa. «La rabbia, l'indignazione, il senso di impotenza mi impongono di unirci al grido di papa Francesca, a quel 'Vergogna!' che credo sia un sentimento collettivo», ha sottolineato Alfano. È intervenuto anche il capo dello Stato Giorgio Napolitano. «Bene le proposte da sottoporre all'Unione europea».
Napolitano telefona ad Alfano: bene impegno, ora misure ad hoc
Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha telefonato in mattinata a Lampedusa al ministro dell'Interno Angelino Alfano esprimendogli il suo «apprezzamento per l'impegno che sta dispiegando sulla questione posta in tragica evidenza da quanto accaduto in mare davanti all'isola e sull'esigenza di politiche specificamente rivolte al fenomeno dei profughi e richiedenti asilo non regolate da alcuna legge italiana». Il presidente della Repubblica, ha reso noto il Quirinale, «ha preso atto della preparazione da parte del ministro Alfano di proposte da sottoporre per quel che riguarda l'impegno europeo alla riunione del Consiglio dei Ministri degli Interni e della Giustizia dell'Unione».
A Lampedusa il Nobel per la pace
Nell'intervento a Montecitorio Alfano dopo aver elogiato i soccorritori, ha ribadito che Lampedusa sarà candidato «al premio Nobel per la pace e speriamo che a questa richiesta si aggiunga l'intera Europa».
Cambiare la convenzione di Dublino
Va modificata, ha detto il ministro, la convenzione di Dublino sulla gestione dei richiedenti asilo. La questione è, ha detto il ministro, «se l'Europa intende difendere la frontiera che ha disegnato con il trattato di Schengen. Uno Stato che non protegge la sua frontiera semplicemente non è. E allora l'Europa deve scegliere se essere o non essere». Comunque i mezzi Frontex devono vigilare. E ha aggiunto che il semestre di presidenza
italiana dell'Unione europea «sarà la grande occasione di porre in agenda il tema dell'Italia come plancia del Mediterraneo».
Contro i traffici di morte occorre una strategia integrata
«Per contrastare i traffici di morte occorre una strategia integrata» e la cooperazione degli Stati e delle Polizie dei Paesi da cui partono i migranti, ha detto il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, nella sua informativa alla Camera. Il peschereccio naufragato, ha ricordato Alfano, «è partito dalla Libia, ma a bordo c'erano eritrei, somali, persone che avevano attraversato pezzi di Corno d'Africa prima di arrivare a Misurata». Occorre dunque «imporre agli Stati da cui partono una cooperazione con noi per arginare le partenze», così come serve «una cooperazione tra le forze di polizia», il tutto «con una supervisione dell'Europa». Alfano ha detto di aver parlato di queste azioni concrete con la commissaria Malstrom, «chiedendole ed ottenendo che la questione venga messa al primo punto dell'ordine del giorno della riunione di Lussemburgo». Se ne parlerà, quindi, martedì prossimo nel Consiglio affari interni della Ue di Lussemburgo.
Il barcone si è fermato per un'avaria
«Il barcone ha avuto un'avaria e si è fermato: Non è stato vistO. Per chiedere soccorsi i migranti hanno dato fuoco a una coperta. Purtroppo oli e idrocarburi dei motori sono venuti in superficie e ciò ha causato un immediato Incendio all'imbarcazione che ha provocato il panico dei presenti che si sono sbilanciati su un lato facendo affondare la barca», il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, ha ricostruito in un'informativa alla Camera la tragedia di Lampedusa.
Attualmente 155 vite salvate e 111 vittime
Attualmente, ha detto il ministro, sono 155 le vite salvate 111 le vittime. Un bilancio purtroppo destinato ad aumentare: i sommozzatori: che ci sono alcune decine di vittime visibili tra le lamiere del relitto. «Secondo i superstiti- ha detto il ministro - erano in più di 400 a bordo e sarà importante vedere con i sommozzatori se nella stiva c'erano altri corpi».
Timori per la stiva
«Sarà importante vedere se nella stiva» del peschereccio affondato ieri a Lampedusa, ha detto il ministro, «ci sono altri. Lì viaggia solitamente chi paga il biglietto più caro, più poveri tra i poveri».
Più di 30mila migranti sulle coste italiane
Quest'anno sulle nostre coste sono arrivati più di 30mila migranti e «la gran parte é stata da noi soccorsa, spesso oltre la nostra competenza», ha affermato il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, nella sua informativa alla Camera sulla strage di Lampedusa.
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