Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 05 ottobre 2013 alle ore 15:04.

My24
Lampedusa, la Francia: urgente riunione Ue - Quella distesa di bare senza nome - Foto - Il segnale di salvataggio che giovedì non ha funzionato - Foto - Video

I Paesi europei devono riunirsi «in fretta» per trovare la «risposta giusta» dopo il drammatico naufragio di un barcone di clandestini al largo di Lampedusa. Lo ha detto oggi il primo ministro francese, Jean-Marc Ayrault. «È importante che i responsabili politici europei ne parlino, e in fretta, insieme», ha dichiarato il primo ministro a margine di una visita a Metz, nell'est della Francia. «Devono riunirsi per trovare la risposta giusta perchè la compassione non è sufficiente», ha aggiunto l'inquilino di Matignon.

Intanto, a Lampedusa il presidente della Camera, Laura Boldrini, ha visitato stamattina il centro di accoglienza (Cpa) che ospita i 155 superstiti del naufragio avvenuto due giorni fa. «Con le misure repressive non risolveremo mai il problema - ha detto -: è impensabile che chi fugge da guerre e morte si fermi davanti a delle ipotesi di reato». Lo ha detto il presidente della Camera al termine della visita al centro di Lampedusa durata circa due ore chiedendo che «questa tragedia non venga sdoganata con qualche ora di commozione ma la politica dia seguito con interventi legislativi».

Nel corso della visita, Boldrini era accompagnata dai membri dell'intergruppo di lavoro sull'immigrazione della Camera che hanno potuto constatare le condizioni in cui vivono gli immigrati definendole «indegne di un paese civile» e annunciando un impegno immediato in sede legislativa per migliorare l'attuale norma sull'immigrazione.

«Il dovere delle istituzioni è non stare nel Palazzo - ha detto Boldrini - e oggi i parlamentari hanno preso degli impegni. Questa è la politica che bisogna fare».
Il presidente della Camera ha poi sottolineato che si farà di tutto per accogliere le richieste dei sopravvissuti e cioè quella di poter identificare i loro familiari morti nel naufragio e di lasciare prima possibile il centro. Infine, Boldrini ha ribadito la necessità di fare chiarezza sulla legge sull'immigrazione. «Chi soccorre in mare fa una cosa legittima e doverosa, è un principio sacrosanto, a prescindere dalle leggi. Soccorrere è un dovere, non soccorrere è reato».

«Con l'introduzione del reato di clandestinità - ha poi precisato -, in qualche modo è passata l'idea che soccorrerere in mare sia diventato un problema, che può esporre i soccorritori a guai giudiziari. Questo non è vero». Anzi, «se c'è un reato è quello di omissione di soccorso. E quelli che soccorrono fanno una cosa assolutamente legittima. La legge del mare è basata sul principio soccorso. Al mare si salva chi ha bisogno, poi si vede tutto il resto. Questo principio sacrosanto deve essere applicato sempre da tutti, a prescindere dalle leggi. Non bisogna - ha concluso - voltarsi dall'altra parte».

Boldrini: condizioni disumane nel Cpa
«Non è la prima volta che vedo il centro di accoglienza in queste difficili condizioni. Condizioni che non devono esistere - ha affermato Boldrini -. Penso che il ministero ne abbia preso coscienza, iniziando i trasferimenti. È un centro di transito con una capacità di 250 posti letto. Basta uno sbarco per riempirlo. Deve rimanere di primo soccorso e transito, incrementando i trasferimenti, ristrutturandolo al più presto, garantendo la dignità di queste persone».

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi