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Questo articolo è stato pubblicato il 07 ottobre 2013 alle ore 18:50.
L'ultima modifica è del 07 ottobre 2013 alle ore 14:29.

Sc: senza garanzie coperture seconda rata resta emendamento
«In apertura dei lavori odierni delle Commissioni riunite Bilancio e Finanze della Camera, il Governo ha fornito rassicurazioni sul fatto che gli obiettivi di deficit per il 2013 e 2014 saranno raggiunti anche se si dovranno individuare ulteriori 2,5 miliardi di euro per coprire l'abrogazione della seconda rata di Imu. Poichè però non ha ancora fornito alcuna rassicurazione in merito al fatto che queste coperture "salva Imu" e "salva deficit" non saranno costituite da aumenti di altre tasse, tipo acconti o accise, continuiamo per ora ad essere dell'idea di mantenere il nostro emendamento che, senza bisogno di coperture aggiuntive rispetto a quelle già trovate nel decreto, mette in sicurezza, senza altri giochi delle tre carte sulla pelle dei contribuenti, l'abrogazione di fatto dell'Imu anche per la seconda rata al 70% dei proprietari». Lo hanno chiarito in una nota Enrico Zanetti, responsabile politiche fiscali di Scelta civica e vicepresidente della commissione Finanze della Camera, e Andrea Romano, capogruppo Sc in commissione Bilancio.

Napolitano: polemiche su Imu? Non le sopravvalutiamo
Il nodo è in primo luogo politico. Si profila infatti l'ennesimo muro contro muro tra Pd e Pdl su un punto - quello della cancellazione della prima rata dell'Imu sull'abitazione principale per tutti - su cui il Popolo della Libertà ha puntato molto. A chi gli ha fatto notare che sono ripartire le fibrillazioni politiche all'interno della maggioranza sull'Imu, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha ricordato: «Abbiamo avuto piccoli episodi e motivi di polemica, ma non mi pare che siano da sopravvalutare».

Brunetta: se passa emendamento Pd chiediamo fiducia su Dl
È intervenuto il capogruppo del Pdl alla camera Renato Brunetta: «Non può passare l'emendamento del Pd sulla prima casa. Semmai dovesse passare, noi chiederemo al Governo di mettere la fiducia sul'intero provvedimento, secondo la formulazione originaria proposta dal governo, per risolvere la questione». «La proposta del Pd - ha sottolineato - diventa una specie di "riffa" scriteriata di ordinaria ingiustizia fiscale, che si somma a quel museo degli orrori che e' il fisco italiano. Sono ragioni sufficienti a motivare una assoluta opposizione da parte del Pdl». «Continuo ad auspicare che il Pd ritiri l'emendamento Imu sulla soglia dei 750 euro: portebbe a una soluzione penalizzante per moltissimi cittadini e si tratterebbe di un vero colpo contro il ceto medio», ha confidato il presidente della commissione Finanze della Camera, Daniele Capezzone (Pdl).

I cambiamenti di rotta delle ultime ore
La giornata di ieri ha registrato più di un cambiamento di rotta sull'emendamento. In un primo momento infatti era stato dichiarato inammissibile dalle commissioni riunite Bilancio e Finanze della Camera «per estraneità di materia». La modifica reintroduceva il pagamento dell'Imu-prima casa per gli alloggi con rendita catastale superiore ai 750 euro. Secondo la proposta di modifica, il ritorno della prima rata dell'imposta avrebbe finanziato la riduzione dell'Iva al 21%, dal 22, per il bimestre novembre-dicembre 2013. Secondo le presidenze delle Commissioni, invece, la proposta emendativa «non reca disposizioni strettamente connesse o conseguenziali a quelle contenute nel testo del decreto-legge». I firmatari hanno pertanto riformulato il testo togliendo la parte riferita all'Iva. E il via libera alla fine è arrivato. Anche se con non poche perplessità, anche tra le file del Pd.

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