Viva l'Europa dei luoghi comuni! Ecco gli stereotipi con cui la vedono gli abitanti di ciascun paese
Che l'Unione Europea sia una chimera o poco più, è cosa nota e argomento di dibattito peraltro serissimo. Ma qualche volta ci si può ridere su. Ci ha provato Yanko Tsvetkov ha lanciato il progetto Alphadesigner Identity Report, che con umorismo e distacco ("Sono un umanoide che abita su un pianeta chiamato Terra") racconta il vecchio continente attraverso i pregiudizi e gli stereotipi che i diversi popoli incrociano. Per questo più che un Atlante delle nuvole (dal libro di David Mitchell al film con Tom Hanks), Yanko ha realizzato un Atlante dei pregiudizi, un po' per esorcizzare le differenze che ancora separano i popoli europei. E con la speranza, magari chissà, di ridurli il più possibile.
5. L'Europa dei luoghi comuni / vista da…Grecia
Vista dalla Grecia, l'Europa appare invece come l'Unione dei tirchi drogati da lavoro ("stingy workahlcoolic"). Ai confini orientali premono – come un tempo – i barbari ortodossi ("civilizzati da noi", si precisa); a differenza dei rumeni: vandali e pipistrelli. Gli italiani sono, manco a dirlo, o "plagiari" della civiltà greca antica (al centro sud) o ladri (al nord), mentre la Turchia altro non è se non la "Grecia orientale". Senza commento la definizione degli inglesi ("George Michael") o quella dei bulgari ("ritardati", senza troppi complimenti). Verso nord i greci un po' si perdono: i tedeschi si dividono tra "freaks" ossia strani, e poi egoisti, imperialisti, mentre gli olandesi sono definiti snob. E gli iberici: divisi tra femminucce in Portogallo ed emuli abitandi in Spagna, nell'eloquente "El Greco land".
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