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Questo articolo è stato pubblicato il 09 ottobre 2013 alle ore 11:51.

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Simulata l'intercettazione in volo di un aereo passeggeri dirottato, scortato poi all'atterraggio su un aeroporto nazionale dai caccia dell'Aeronautica, e il successivo intervento a terra delle forze speciali della Polizia di Stato. L'esercitazione congiunta di anti-terrorismo tra Polizia di Stato e Aeronautica Militare si è conclusa nell'aeroporto militare "Mario de Bernardi" di Pratica di Mare.

Lo scenario ipotizzato è stato quello del dirottamento, ad opera di un sedicente terrorista a bordo, di un aereo passeggeri in transito sul territorio italiano, che dopo essere stato intercettato in volo da due caccia dell'Aeronautica Militare in servizio di sorveglianza e difesa dello spazio aereo nazionale (attività svolta h24), è stato costretto all'atterraggio su uno scalo nazionale nel frattempo designato per la gestione dell'emergenza.

Dopo la messa in sicurezza del velivolo e il successivo tentativo di negoziazione con il dirottatore, ha avuto luogo l'intervento da parte del personale della Polizia di Stato del Nocs (Nucleo operativo centrale di sicurezza), l'unità speciale antiterrorismo della Polizia di Stato, con il concorso di personale di supporto operativo e difesa terrestre dell'Aeronautica Militare qualificato in azioni di anti-terrorismo tipiche dell'ambiente aeroportuale, come appunto quella simulata oggi.

Si tratta di un'attività di cooperazione nel campo della sicurezza che vede da tempo impegnate Polizia di Stato e Aeronautica Militare in esercitazioni congiunte finalizzate a ricreare situazioni di intervento tipiche nel settore dell'anti-terrorismo, con particolare riferimento alla gestione di grandi eventi e di emergenze che vedono coinvolti più settori della difesa nazionale.

L'ultimo caso reale di dirottamento sul territorio nazionale risale all'ottobre 2006, quando un B-737 della Turkish Airlines in volo da Tirana ad Istanbul, dopo aver dichiarato agli enti del controllo del traffico aereo di essere stato dirottato, venne intercettato e costretto all'atterraggio sull'aeroporto di Brindisi da un caccia F-16 dell'Aeronautica Militare. In quel caso l'attività di negoziazione andò a buon fine, con il dirottatore che si arrese e si consegnò al personale della Polizia di Stato.

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