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Questo articolo è stato pubblicato il 11 ottobre 2013 alle ore 18:43.
L'ultima modifica è del 13 ottobre 2013 alle ore 15:10.
Letta: drammatica conferma dell'emergenza
«È la nuova drammatica conferma della situazione di emergenza». Questo il commento attribuito da fonti di Palazzo Chigi al premier Enrico Letta sull'ennesima tragedia dell'immigrazione. Il premier, spiegano le stesse fonti, resta determinato a porre con forza il tema dell'immigrazione sul tavolo del prossimo Vertice Ue. Appresa la notizia, il premier si è sentito al telefono con i ministri interessati, mentre scattavano le operazioni di soccorso. Le stesse fonti confermano la "determinazione" di Letta ad ottenere un intervento europeo, dopo essere riuscito ad inserire tra gli argomenti del Consiglio Ue di fine ottobre il tema dell'accoglienza dei migranti.
«Bisogna agire subito. Non si può più perdere tempo nel prendere decisioni concrete ed efficaci. A questo punto sono pronto a dichiarare lo stato d'emergenza». Lo ha detto il governatore siciliano Rosario Crocetta dopo la nuova tragedia al largo di Lampedusa.
Malmstrom (Affari interni Ue): urgente lanciare operazione Frontex
Per il commissario Ue per gli Affari interni, Cecilia Malmstrom, lLa nuova tragedia avvenuta nel Mediterraneo dimostra come sia «urgente lanciare una grande operazione Frontex per la sicurezza».«Senza azioni concrete - aggiunge il commissario in una nota -le espressioni di solidarietà restano parole vuote».
Polemiche sulla tragedia, politica divisa
Nel corso del pomeriggio, le notizie sui soccorsi sono state accompagnate da polemiche e prese di posizione che hano confermato la divisioen in due blocchi della politica: l'uno deciso a chiedere l'abolizione della legge Bossi-Fini e una riassetto delle politiche migratoire, l'altro fermio nel difendere l'impianto della stessa legge da ogni ipotesi di riforma. Al promo gruppo appartengono il leader di Sel, Nichi Vendola («Le nostre coscienze non possono permettere ancora nuove stragi: istituire corridoi umanitari. Subito»), Khalid Chaouki del Pd («Indispensabile organizzare al piu' presto un presidio europeo sulle coste libiche per prevenire nuovi naufragi e sostenere in loco le migliaia di profughi»), ma anche il presidente Nazionale della Croce Rossa Italiana, Francesco Roccache chiede «provvedimenti urgenti per aprire corridoi umanitari, non c'é più tempo da perdere».
Centrodestra contro l'ipotesi di riformare la Bossi-Fini
Al secondo gruppo appartengono gran parte degli esponenti di primo puiano del Pdl, come il presidente dei senatori del Pdl, Renato Schifani, che sollecita uno stop immediato «alla partenza i trafficanti di morte» e l'attuazione immediata di «accordi con i Paesi del Nord Africa». Maurizio Gasparri, vicepresidente del Senato, spiega che «Non é la legge Bossi-Fini che causa le morti. Sono anche frutto della demagogia di chi fa facili annunci, frutto delle guerre sbagliate in Libia, di chi vuole smantellare norme per favorire i mercanti di morte». E conclude: «Giù le mani dal reato di clandestinità». Per Anna Maria Bernini, senatrice e portavoce vicario del pdl, «L'annuncio della possibile cancellazione del reato di immigrazione clandestina rischia di provocare nuovi afflussi di migranti e alimentare di fatto illusioni e la tratta di esseri umani».
L'avvistamento della marina maltese
Secondo la Marina maltese, che ha diffuso una nota ufficiale, il naufragio sarebbe avvenuto alle 17.15: un aereo militare dell'isola in ricognizione nel Canale di Sicilia ha avvistato il barcone con circa 250 migranti che hanno cominciato ad agitarsi per farsi notare. E questo avrebbe provocato il capovolgimento dell'imbarcazione. Nel comunicato si spiega che il naufragio è avvenuto a 60 miglia a sud di Lampedusa, dove un aereo militare de La Valletta ha localizzato il barcone alle 16. Pochi minuti dopo l'equipaggio dell'aereo ha comunicato che numerose persone erano finite in acqua e ha lanciato un canotto di salvataggio in prossimità dei naufraghi. Una nave militare maltese (la P61) è arrivata per prima nell'area, alle 17.51 e ha iniziato le operazioni di soccorso. Poco dopo è stata raggiunta dalla nave Libra della Marina militare italiana.
Intanto sono arrivati nel poliambulatorio di Lampedusa i primi superstiti del naufragio avvenuto a 70 miglia dall'isola. Trasportati con un elicottero sino all'aeroporto, sono stati trasferiti nella struttura sanitaria a bordo di un'ambulanza. Si tratta di una donna e di suo figlio e di un uomo. Lo conferma il responsabile sanitario di Lampedusa, Pietro Bartolo: «Stanno bene», afferma, «il marito della donna dovrebbe essere rimasto a bordo della nave militare».
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