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Questo articolo è stato pubblicato il 14 ottobre 2013 alle ore 10:06.
L'ultima modifica è del 15 ottobre 2013 alle ore 09:14.

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Ultime limature sulla legge di stabilità. Oggi il governo la varerà in Consiglio dei ministri. La griglia è ormai pronta, ed è stata oggetto di un colloquio che ieri ha visto di fronte il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, il presidente del Consiglio dei ministri, Enrico Letta, e il ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni, ricevuti al Quirinale per l'illustrazione delle linee guida dei disegni di legge di stabilità e bilancio dello Stato.

Pur senza sbilanciarsi sui contenuti, sia Letta che Saccomanni, nel corso della giornata, sono tornati sugli obbiettivi della legge di stabilità. Per il ministro dell'Economia, sarà quello di «rilanciare la crescita, ridurre gli oneri fiscali su lavoro e imprese, ripresa degli investimenti». Su quest'ultimo fronte annuncia spazio «sia per gli investimenti di natura infrastrutturale come ferrovie e Anas» sia per quelli derivanti da «un allentamento del patto di stabilità per i comuni». Quanto ai timori dei presidenti di Regioni preoccupati per i tagli alla Sanità, il ministro assicura: «Siamo in contatto con loro e alla fine troveremo una soluzione equa per tutti». Il premier Letta, invece, dopo un incontro bilaterale con il primo ministro della Repubblica di Finlandia, Jyrki Katainen, si è limitato a dire che: «La legge di stabilità confermerà che il debito e il deficit scendono». Inoltre «sarà pluriennale perché vogliamo intervenire sul lungo periodo, per tre, anni per dare certezze a imprenditori e lavoratori».

Ma sulle coperture la partita è ancora aperta, tra Ragioneria, ministeri e presidenza del Consiglio. La manovra in queste ore è di circa 12 miliardi, ma si potrà salire a 15 con dismissioni e infrastrutture. In primo piano il taglio del cuneo fiscale, che si colloca tra i 4 e i 5 miliardi, con uno sconto Irpef per i lavoratori a reddito basso e con una limatura dell'Irap e dei contributi Inail e malattia per le imprese. Compaiono poi 2 miliardi diretti ai Comuni sotto forma di allentamento del patto di stabilità interno, che vanno a compensare parte del mancato gettito Imu.

In attesa di capire i dettagli della manovra, il Pd diffonde una nota per rendere noti i "paletti" posti dal segretario Guglielmo Epifani, che in mattinata ha tenuto un vertice sulla prossima Finanziaria con il ministro per i Rapporti con il Parlamento Dario Franceschini, il viceministro all'Economia Stefano Fassina, il responsabile economico del Pd Matteo Colaninno ed il capogruppo al Senato Luigi Zanda. «Ora bisogna lavorare per aiutare la crescita, sostenendo le possibilità di investire dei comuni virtuosi, allentando il patto di stabilità, e guardando con attenzione alle esigenze delle autonomie», sottolinea Epifani, che invita il Governo a dare un segnale « chiudendo finalmente la stagione dei tagli continui alla sanità».

La possibilità di un intervento sui fondi della Sanità preoccupa anche il ministro, Beatrice Lorenzin (Pdl), che in anticipo sulla riunione del Governo chiarisce di aver già ribadito al premier come il Sistema Sanitario Nazionale (Ssn) non sia in grado di «sopportare i tagli che abbiamo letto sui giornali, da 1,5 a 3 miliardi». Le indiscrezioni sui tagli della legge di stabilità, quindi, «Rimangono solo rumors negli scantinati del ministero dell'Economia».

Il ministro dello Sviluppo economico, Flavio Zanonato, scende invece in campo per sollecitare risorse « significative» nel campo della cultura e della ricerca. Parlando all'inaugurazione del Giardino della Biodiversità, a Padova, Zanonato spiega che «Il punto relativo alla cultura, alla ricerca e all'università va tenuto in altissima considerazione. Dire che non si mangia con cultura é molto grave: se sembra cara la formazione, l'ignoranza é molto più costosa. Per quello che riguarda me darò sempre un forte appoggio».

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