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Questo articolo è stato pubblicato il 15 ottobre 2013 alle ore 17:07.

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Evitando di fare commenti sui negoziati in corso a Washington, Letta ha sottolineato che il mondo ha bisogno dell'America. «Abbiamo bisogno della leadership americana», ha spiegato, sottolineando come gli Stati Uniti abbiano aiutato gli europei a superare i problemi economici legati all'austerità e alla crisi dell'eurozona. «Abbiamo bisogno della leadership americana sulla crescita, sulla lotta al protezionismo».
Il New York Times ricorda che la politica in Italia è "turbolenta" da oltre un anno e che nelle ultime elezioni politiche otto milioni di voti sono andati al "populista" Movimento Cinque Stelle.

Il test delle Europee
Letta ha sottolineato che le elezioni europee del prossimo maggio saranno il maggiore test della spinta verso una maggiore integrazione e la costruzione di istituzioni dell'eurozona.
"Il grosso rischio è di avere un Parlamento europeo con il 25% di eletti tra i movimenti anti-euro o anti-Europa". Letta ha aggiunto che i movimenti populisti dei vari Paesi provengono da varie parti dello schieramento politico. "E' molto difficile dire destra o sinistra. Alcuni sono razzisti. Altri non sono razzisti".
La riforma del finanziamento pubblico ai partiti sarà un primo passo – ha detto Letta – per cercare di dare una risposta agli elettori scontenti, così come i cambiamenti per "rendere il voto più rappresentativo" (la legge elettorale).
Letta si è detto incoraggiato dalla rielezione in Germania di Angela Merkel, che ha battuto gli euroscettici. Alla domanda se l'insistenza della Merkel sull'austerità sia da biasimare per l'ascesa dei populismi in Europa, il Nyt scrive che Letta "invece ha biasimato il disordine istituzionale a livello europeo", spiegando che ci sono voluti cinque anni e più di due dozzine di incontri al vertice prima di elaborare una risposta politica, ritardi che hanno fatto crescere la rabbia della gente.

Il ruolo della banca centrale
La crisi si è calmata solo quando il presidente della Bce Mario Draghi ha promesso di fare "tutto quello che serve" per salvare l'euro. Le pressioni dei mercati si sono allentate, ma le sfide istituzionali dell'Europa restano irrisolte. Letta ha detto che la banca centrale non deve diventare un "potere politico" e che l'Europa deve rafforzare le istituzioni politiche dell'eurozona e completare l'integrazione bancaria entro la fine dell'anno. «Abbiamo perso molti soldi solo per la mancanza di strumenti per evitare crisi finanziarie e bancarie».
La lotta alla disoccupazione giovanile deve essere la principale priorità dell'Europa, ha ribadito Letta, mettendo enfasi sugli incentivi alla crescita. Tuttavia, fa notare il Nyt, il governo ha pochi margini in bilancio per stimolare la crescita. Letta assicura che la legge di stabilità manderà un forte segnale e agli elettori e agli investitori esteri: per la prima volta in cinque anni, il debito dell'Italia diminuirà, mentre il deficit di bilancio sarà mantenuto al 3%, scendendo ancor più nel 2014.
Tuttavia, osserva il Nyt, «trovare soldi per stimolare la crescita attraverso tagli delle tasse o programmi per occupare i giovani rimane difficile». Letta – conclude l'intervista – cerca almeno di segnalare che, per il momento, dopo il voto di fiducia del 2 ottobre, la politica italiana si è stabilizzata. «È stata una grande richiesta di stabilità che si è levata dal Paese, dagli imprenditori, dai lavoratori, dalle istituzioni».
Il sito del New York Times ha messo online la trascrizione dell'intervista.

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