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Questo articolo è stato pubblicato il 17 ottobre 2013 alle ore 20:21.
L'ultima modifica è del 17 ottobre 2013 alle ore 21:36.

Il fondatore di Fastweb, Silvio Scaglia, l'ex amministratore delegato di Telecom Italia Sparkle, Stefano Mazzitelli, e altre cinque persone sono state assolte dalla prima sezione del tribunale di Roma al termine del processo sul maxiricilaggio transnazionale per oltre due miliardi di euro. Diciotto le condanne inflitte, tra cui quella, a 15 anni di carcere al manager partenopeo Gennaro Mokbel. Per Scaglia era stata chiesta una condanna a sette anni.

Le dichiarazioni dell'ex presidente di Fastweb
«Sono veramente contento di aver combattuto questa battaglia durissima fino in fondo in tribunale. Era ben riposta la fiducia che avevo nella giustizia. È stata veramente dura per me, per la mia famiglia e per l'azienda (gruppo Pgm, la holding che, tra gli altri, gestisce il gruppo Elite e che ha recentemente acquisito La Perla) che ha rischiato di chiudere». Lo ha detto l'ingegnere Silvio Scaglia, fondatore di Fastweb, assolto, per non aver commesso il fatto, dall'accusa di associazione per delinquere, e, perché il fatto non costituisce reato, da quelle di dichiarazioni infedeli mediante l'uso di fatture per operazioni inesistenti.

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