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Questo articolo è stato pubblicato il 21 ottobre 2013 alle ore 14:36.
L'ultima modifica è del 21 ottobre 2013 alle ore 15:53.

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Caio: statuto dell'agenda digitale entro l'anno
Dal canto suo il Commissario per l'attuazione dell'Agenda digitale italiana, Francesco Caio, ha confermato che lo Statuto dell'Agenzia nazionale per l'Agenda Digitale sarà pronto entro il 2013. «Il testo è completato, sta svolgendo il suo iter ed entro la fine dell'anno avremo lo statuto dell'Agenzia» ha detto Caio, per il quale « già entro il 2014 puntiamo ad una fase di transizione per avere un'anagrafe digitale entro il 2015». Oltre all'anagrafe digitale Caio ha ribadito infine gli altri grandi punti su cui sta lavorando il governo: il sistema pubblico di identità digitale, che dovrebbe portare a inizio 2014 alle prime identità digitali e la fatturazione elettronica, che dovrebbe portare all'obbligo di fattura digitale entro il giugno 2014 per le imprese che vendono alla pubblica amministrazione centrale.

Kroes (Commisione Ue): con 10% in più di banda larga +1-1,5% Pil
Sui vantaggi economici degli investimenti nel'Ict e nella banda larga ha insistito il Commissario all'Agenda Digitale, Neelie Kroes, che ha ricordato come «con un incremento del 10% della banda larga» in Europa si otterebbe una "crescita dell'1-1,5% di Pil». Il commissario ha ricordato come dall'istruzione alla socializzazione, dalla logistica alle transazioni finanziarie, fino ai trasporti, al turismo ai big data e al cloud, «oggi ci sono molte attivita' che non sono digitalizzate». Non solo. «Internet crea 5 nuovi posti di lavoro per ogni impiego perso e presto il 90% dei lavori richiederà competenze digitali». Per questo Kroes ha sollecitato l'Italia a «fare presto» sul fronte delle connessioni ultraveloci alla rete. Tanto più che «solo il 14% delle case italiane sono coperte dalla fibra ottica, una cifra che corrisponde a circa un quarto della media europea, ponendo l'Italia all'ultimo posto tra i paesi Ue»

Lorenzin: grazie al digitale risparmio di 7 miliardi in 5 anni
Il ministro della salute Beatrice Lorenzin ha rimarcatio che nel settore della sanità per quanto riguarda la digitalizzazione «non siamo allo zero». Ma è in corso un passaggio dall'analogico al digitale, con un risparmio calcolato «di 7 miliardi di euro in 5 anni». D

D'Alia: scontiano errori passati
Mentre il ministro della Pubblica amministrazione e Semplificazione, Gianpiero D'Alia ha definito l'Agenda digitale come grande «opportunità per riformare la Pubblica amministrazione», settore nel quale «scontiamo scelte sbagliate fatte in passato come la riforma dell'articolo quinto parte seconda della costituzione che ha complicato la pubblica amministrazione e la mancata riforma della seconda parte della costituzione». Serve però a tal fine «un piano di formazione del personale».

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