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Questo articolo è stato pubblicato il 22 ottobre 2013 alle ore 15:56.

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Giuseppe Vegas (Ansa)Giuseppe Vegas (Ansa)

Ripensare l'attuale modello dell'industria finanziaria, che vede connessioni troppo strette fra banche e imprese e prevedere, invece, una «più proficua divisione dei ruoli fra le banche che svolgono la tradizionale attività creditizia e le banche d'investimento». È una delle indicazioni fornite dal presidente della Consob, Giuseppe Vegas ai deputati della commissione Finanze che lo hanno ascoltato in audizione, a proposito degli strumenti finanziari più adatti per sostenere la crescita. Una maggiore separazione fra banca e industria ha osservato il presidente dell'autorità di controllo sulla trasparenza in borsa da un lato farebbe cadere quegli «incentivi distorti a finanziare le imprese in cui le banche hanno partecipazioni azionarie» e libererebbe risorse per le imprese con migliori prospettive.

Dall'altro lato, favorirebbe la nascita di intermediari mobiliari specializzati nei servizi di listing, collocamento titoli e trading. Infine - ha osservato Vegas - «la separatezza delle aree di business tra banche di investimento e commerciali favorirebbe le condotte più orientate al mercato». Nel suo intervento, il presidente della Consob ha ricordato che attualmente lo sviluppo insufficiente del mercato finanziario si accompagna a una contrazione del credito bancario: «il volume di credito erogato dal sistema bancario a favore del sistema produttivo ha registrato un calo del 4,6 per cento nei primi nove mesi del 2013 e il tasso medio di interesse applicato ai nuovi prestiti di ammontare inferiore a un milione di euro è stato pari al 4,5% - ha rimarcato Vegas - un tasso di oltre 160 punti base più elevato rispetto alle condizioni medie applicate sui finanziamenti di importo contabile in Germania e Francia».

È questo progressivo inaridimento del canale tradizionale di finanziamento a imporre un ripensamento del paradigma classico di sostengo al sistema produttivo, ha osservato Vegas, che ha quindi passato in rassegna le opportunità attualmente sul tappeto dal progetto di lavoro "Più borsa " per lo sviluppo dei mercati azionari alle proposte per incentivare l'apertura del mercato dei capitali alle piccole e medie imprese, dalla promozione di un "fondo dei fondi" all'equity crowfunding. In particolare su quest'ultimo terreno, Vegas ha annunciato che Consob ha autorizzato la prima iscrizione di una società gestore al registro dei portali on line e che saranno presto presentate nuove richieste di registrazione.

Quanto ai minibond, «alcuni studi recenti stimano che le emissioni di MiniBond potrebbero raggiungere i 20-30 miliardi di euro e interessare una platea di circa 4 mila aziende». In questa fase, ha aggiunto Vegas «il vecchio meccanismo di potere consolidato del sistema delle scatole cinesi dei salotti buoni si sta sgretolando da solo e questo sgretolamento comporta sostanzialmente un'apertura del mercato». «Per questo - ha concluso - sarebbe sciocco non approfittare di questa circostanza per cercare di schiacciare l'acceleratore su tutte le misure possibili che possono favorire un'apertura del mercato».

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