Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 23 ottobre 2013 alle ore 18:23.
L'ultima modifica è del 23 ottobre 2013 alle ore 18:26.

My24

"Io devo solo riflettere sul disvalore delle mie azioni, non ho da essere soddisfatto. Tuttavia mia fa piacere che per il gup le mie parole corrispondano al vero. Sul piano politico, questa vicenda accelera il tramonto politico di un uomo che farebbe bene a ritirarsi". È il primo commento con Radio 24 di Sergio De Gregorio alla notizia del rinvio a giudizio di Silvio Berlusconi e Valter Lavitola, nell'inchiesta sulla compravendita dei senatori. E' stato proprio l'ex senatore dell'Italia dei Valori il protagonista di questa vicenda e dell'inchiesta successiva.

"Io non ho mai detto nulla di cui non fossi a conoscenza nei dettagli personalmente. La testimonianza oggi in aula di Lavitola è stata inquietante. Mi auguro che si faccia luce: ci sono stati mille messaggi da Lavitola in questo processo. Io ora ho ripulito me stesso e la mia coscienza, mi sono tolto un peso dallo stomaco". De Gregorio aggiunge di voler chiedere "un incontro a Romano Prodi, per rinnovargli le mie scuse. Gli avevo scritto una lettera e lui mi ha risposto, garantendo l' assenza di rancore nei miei confronti. Ho anche scritto a Papa Francesco - aggiunge De Gregorio - per chiedere scusa a monsignor Parolin, segretario di Stato Vaticano. Quando io cercai di bloccare la rogatoria ad Hong Kong per Berlusconi - racconta - mi recai dall'allora sottosegretario agli esteri del Vaticano Parolin per chiedere di accogliere il premier di Hong Kong. Non gli dissi che così volevo favorire il leader del mio partito. Fu una condotta ignobile"

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi