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Questo articolo è stato pubblicato il 23 ottobre 2013 alle ore 11:44.
L'ultima modifica è del 23 ottobre 2013 alle ore 14:05.

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Il segretario di Stato Usa John Kerry è stato ricevuto a Palazzo Chigi dal premier Enrico Letta e dal ministro degli Esteri Emma Bonino. Al centro del colloquio, non solo il Medio Oriente la Siria e l'Iran, ma anche lo spinoso dossier del Datagate. Nel corso del faccia a faccia, durato un'ora e mezzo, Letta ha fatto presente ponendo la «necessità di verificare la veridicità delle indiscrezioni» su eventuali «violazioni della privacy», riscontrando «atteggiamento cooperativo». Lo dicono fonti di palazzo Chigi.

Kerry: «Equilibrio tra privacy e sicurezza»
Gli Usa avrebbero assicurato cooperazione mettendo «la problematica sotto revisione». Kerry, riferiscono fonti dell'ambasciata Usa ha spiegato che l'obiettivo degli Usa è di «trovare il giusto equilibrio tra la protezione della sicurezza e la privacy dei nostri cittadini».

Alfano: «Dovere di fare chiarezza»
Anche il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, ha preso posizione sullo scandalo Nsagate. E a margine della presentazione del nuovo commissariato di polizia on-line ha detto: «Noi abbiamo un dovere di chiarezza nei confronti dei cittadini italiani. Dobbiamo acquisire tutta la verità e dire tutta la verità ai cittadini italiani senza guardare in faccia nessuno».

I chiarimenti chiesti da Copasir e Garante privacy
Le intercettazioni della Nsa (l'Agenzia nazionale per la sicurezza degli Stati uniti), hanno già scatenato le proteste di Parigi. Il comitato parlamentare sui servizi (Copasir) e il Garante della privacy hanno chiesto ieri chiarezza al governo su quanto accaduto in Italia, dopo le rivelazioni di Le Monde sull'attività europea della Nsa con 70 milioni di dati intercettati di cittadini francesi.

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