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Questo articolo è stato pubblicato il 23 ottobre 2013 alle ore 15:12.
L'ultima modifica è del 23 ottobre 2013 alle ore 15:14.

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Il presidente della Crui Stefano Paleari (Imagoeconomica)Il presidente della Crui Stefano Paleari (Imagoeconomica)

Nel diluvio di critiche che si sta abbattendo sulla legge di stabilità spunta anche qualche giudizio positivo. È quello del presidente della Crui (la Conferenza dei rettori), Stefano Paleari, che giudica positivamente la legge di stabilità perché «per la prima volta dopo 4 anni di tagli ci sono segnali di inversione di tendenza». Le legge di stabilità stanzia 150 milioni per recuperare almeno parte delle sforbiciate del passato. In più un emendamento al decreto scuola del Governo, ora all'esame del Parlamento, aggiunge altri 41 milioni da assegnare agli atenei in base alle performance.

Paleari: «Letta e Carrozza hanno mantenuto la promesse»
«Il premier e il ministro Carrozza sono stati coerenti con le dichiarazioni che hanno fatto quando si sono insediati». E cioè che non avrebbero fatti tagli alla ricerca e all'università. Per il presidente della Crui la legge di stabilità – che stanzia 150 milioni per il fondo ordinario degli atenei (dopo 300 milioni di tagli scattati per il 2013 con la vecchia manovra) - «è una luce in fondo al tunnel, una inversione di tendenza che permette alle università di arrestare il loro declino». Tra l'altro un'altra piccola boccata di ossigeno dovrebbe arrivare anche dal decreto scuola - atteso il 28 ottobre nell'aula della Camera - dove un emendamento del governo punta ad aggiungere 41 milioni al fondo premiale degli atenei. «È un segnale che si vuole investire di più nel merito», aggiunge Paleari che ora al ministro Carrozza chiede per il 2014 un piano per le assunzioni dei ricercatori.

Nel 2014 turn over al 50% e 150 milioni per borse di studio
Tra gli altri segnali positivi in arrivo per le università c'è anche il parziale sblocco del turn over previsto nel decreto «fare» che ha anche stanziato 150 milioni per il diritto allo studio. Il turn over consentito nell'assunzione di ricercatori e docenti a fronte di uscite del personale passa, infatti, il prossimo anno dal 20% al 50 per cento. Un piccolo passo in avanti che dovrebbe consentire un maggior numero di assunzioni. Proprio nei giorni scorsi il decreto sugli organici 2013, firmato dal ministro Carrozza, ha liberato 445 punti organico, che dovrebbero consentire l'assunzione di quasi un migliaio di ricercatori. Il decreto però ha anche sollevato le critiche di alcuni atenei del Sud che accusano il decreto di aver spostato verso alcuni del Nord - in media più virtuosi sui conti - la possibilità di assumere oltre la soglia del 20 per cento.

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