Occasione per iniziare a governare i flussi

La questione è sempre la stessa: da una parte l'esigenza di sviluppare il territorio, dall'altra la necessità di tutelare il tesoro inestimabile che è Venezia. Da una parte l'importanza di attrarre investimenti, dall'altra il timore che l'arrivo di migliaia di nuove presenze in laguna sia devastante. Sono da 22 a 24 milioni i turisti che ogni anno sbarcano a Venezia, una media di 63mila turisti al giorno, che si mescolano ai sempre più esigui abitanti della città (meno di 58mila), agli studenti universitari dei due atenei, a pendolari e lavoratori che gravitano attorno alla città. Ogni nuovo progetto che riguardi Venezia, perciò, fa drizzare le antenne e provoca riflessioni di ogni genere.

Quello che anticipiamo in questa pagina è un progetto ambizioso e ben strutturato. Prevede la realizzazione di un parco divertimenti che, per di più, implica la bonifica di un'intera isola (attualmente destinata a discarica). E anche la costruzione di linee di trasporto dedicate. Ben venga, dunque, nuova linfa imprenditoriale, peraltro targata Zamperla, azienda celebrata in tutto il mondo per affidabilità ed eccellenza. L'amministrazione pubblica deve, però, collocare il nuovo investimento in una cornice organizzativa che non strozzi la città. Bisogna governare i flussi, prevedere il peso dell'impatto. Questa deve essere l'occasione per capire quanto può crescere e che cosa provoca l'afflusso dei visitatori.

Senza cedere alla speculazione immobiliare, capire quante persone possono realmente essere ospitate in città garantendo loro i servizi minimi; assicurare i servizi ai cittadini e rispettare le ragioni delle categorie economiche. Tutto subito non si può fare, ma si può cominciare a riesaminare il progetto della sublagunare, da poco reinserito nel documento programmatico 2013-15 della Giunta comunale. Progetto costosissimo, ma da molti indicato come l'unica infrastruttura per sgravare il traffico acqueo e l'intasamento turistico in città.