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Questo articolo è stato pubblicato il 01 novembre 2013 alle ore 14:00.

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Per porre un freno all'emergenza disoccupazione sono sei le leve individuate dal piano "Garanzia giovani" finanziato con 1,2 miliardi tra fondi europei e nazionali nel biennio 2014-2015. A partire dal 2014 si punta ad offrire un'opportunità di lavoro o un contratto di apprendistato, anche da svolgersi all'estero con la rete Eures. Oppure un tirocinio retribuito, un percorso di formazione o completamento degli studi, il sostegno all'autoimprenditorialità, o un'esperienza di servizio civile.

Target minimo: sostegno a 204mila giovani
Lo prevede il documento preparatorio che è stato approvato dalla struttura di Missione istituita presso il ministero del Lavoro - partecipano il Miur, il Mise, l'Inps, il Dipartimento della gioventù, Regioni, Province e Camere di Commercio – che servirà per definire il piano nazionale da presentare in sede europea entro fine anno. Il target minimo a cui offrire la Garanzia individuato dal ministero del Lavoro è di 204mila giovani, ma la cifra finale dovrà essere concordata con gli altri soggetti. Ogni anno, infatti, in 600 mila escono dalle scuole superiori, ma mentre i 260mila proseguono gli studi e 136mila trovano lavoro, in 204mila finiscono per aumentare lo stock di disoccupati o inattivi. Il piano europeo della Youth guarantee prevede che alla fascia d'età compresa tra i 15 e i 24 anni entro 4 mesi dalla fine della scuola o dall'iscrizione ad una lista di collocamento, venga offerto un lavoro, un tirocinio formativo, o un corso professionalizzante.

L'Italia guarda a 1,3 milioni di Neet
Il piano italiano per il momento guarda soprattutto al milione e 300 mila i giovani sotto i 25 anni che non lavorano e non studiano (i cosiddetti Neet, not in education, employment or training), se in futuro si alzasse l'asticella alla fascia fino a 29 anni la cifra di Neet salirebbe a 2,2 milioni di persone. Non va dimenticato, inoltre, che l'Istat ha registrato a settembre 654mila disoccupati fino a 24 anni d'età.

Colloqui personalizzati per costruire il Cv
I giovani ai quali si rivolge il piano dovranno essere preparati all'ingresso nel mercato del lavoro, attraverso un colloquio personalizzato sulle prospettive di studio o di lavoro, percorsi di costruzione del curriculum. Si prevedono inoltre iniziative mirate per coloro che hanno abbandonato, o rischiano di abbandonare, la scuola. Il ministro Giovannini negli incontri con i rappresentanti delle imprese, dei sindacati, delle associazioni di giovani e del non-profit, ha spiegato che con i fondi europei della Youth Employment Initiative e del Fondo Sociale saranno attivati percorsi di alternanza tra studio e lavoro, di avviamento al lavoro, di apprendistato, di tirocinio e di auto-imprenditorialità, attraverso la collaborazione tra autorità nazionali, regionali e territoriali. Con un sistema di banche dati integrate, verrà favorito l'incontro tra domanda e offerta, gli interventi saranno monitorati e valutati. I servizi per l'impiego avranno un ruolo fondamentale, ma si punta al couinvolgimento anche delle Agenzie private, visto che attualmente meno del 3% dei giovani trova lavoro attraverso il canale pubblico.

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