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Questo articolo è stato pubblicato il 04 novembre 2013 alle ore 17:51.
L'ultima modifica è del 04 novembre 2013 alle ore 18:23.

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«Arresto per chi dà fuoco ai rifiuti e pene severe anche per chi abbandona un frigorifero fuori dalle discariche autorizzate, tempi di prescrizione più lunghi per poter perseguire i responsabili dei reati ambientali».

Sono alcune delle misure che saranno contenute in un decreto del governo e anticipate dal ministro dell'ambiente Andrea Orlando a "Si può fare" su Radio 24. «La mia prima visita da ministro è stata nella terra dei fuochi (vasta area campana in cui la malavita organizzata ha conferito dalla fine degli anni 80 rifiuti tossici e perfino scorie nuclari, stando alle dichiarazioni del pentito Carmine Schiavone, ndr), abbiamo fatto passi importanti per le bonifiche, abbiamo destinato decine di milioni di euro ai comuni, esiste un piano delle regione per le bonifiche.

«Ora dobbiamo occuparci dell'aspetto repressivo - ha continuato il ministro a Radio 24 - ci stiamo lavorando con il ministero della giustizia: stiamo preparando anche una riforma organica dei reati ambientali: infatti, trattandosi di reati contravvenzionali, si prescrivono in genere prima che si arrivi all'individuazione dei responsabili».

Ma quanto lavoro resta ancora da fare per ripulire quelle zone inquinate della Campania? «Il commissario alle bonifiche ha già realizzato delle messe in sicurezza di alcuni territori. Sulla base della mappatura attualmente conosciuta degli interramenti fatti negli anni '90 siamo intervenuti nelle discariche abusive più pericolose. Diciamo che un passo è stato fatto e ne restano da fare altri due o tre».

Per il ministro Orlando, poi, non si tratta solo di reperire le risorse, ma di poterle effettivamente utilizzare: «Esiste un problema di patto di stabilità, anche quando le risorse per intervenire ci sono non si possono sbloccare, occorre intervenire su questo punto nella legge di stabilità»

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