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Questo articolo è stato pubblicato il 05 novembre 2013 alle ore 06:48.
L'ultima modifica è del 19 giugno 2014 alle ore 10:39.

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TORINO - Va in procedura concordata la Stile Bertone Spa, il polo del design automobilistico reso famoso da Nuccio Bertone. Ieri la comunicazione ai sindacati della scelta dell'azienda di rivolgersi al Tribunale, che entro un paio di mesi dovrà nominare un curatore che possa traghettare l'azienda fuori dalle secche.

«Tale procedura – sottolinea in un comunicato l'azienda, che si occupa di progettazione nel settore automotive, con la realizzazione di prototipi e modelli, nel ferroviario e nell'aerospazio – finalizzata a garantire la continuità aziendale, si è aperta per tutelare i lavoratori, che avranno accesso alla cassa integrazione, in vista dell'imminente ingresso di un nuovo socio». Una situazione di difficoltà emersa due settimane fa, con la denuncia dei lavoratori del mancato pagamento di due mensilità. In quell'occasione, la Bertone aveva confermato le difficoltà finanziarie del gruppo e la ricerca di un partner industriale che potesse garantire risorse fresche all'azienda. Ieri la comunicazione della scelta di avviare una procedura concorsuale, anche se l'azienda dà come "imminente" l'arrivo di un nuovo socio.

«La cosa importante a questo punto – sottolinea Margot Cagliero, della Fim-Cisl di Torino – è aver fatto chiarezza sulla situazione dell'azienda che non è a macchine ferme. I 190 addetti hanno finora fatto un po' di cassa integrazione ordinaria, ma ci sono commesse e ordini da smaltire. Il rischio, però, è che non si possa portare a termine il lavoro perché mancano i soldi per comprare una "scatola di chiodi"». Gli stipendi di agosto e settembre sono stati regolarmente saldati, aggiungono dal sindacato, «ci aspettiamo qualche ritardo nelle buste paga di ottobre conseguente alla difficoltà finanziaria dell'azienda» aggiunge Cagliero.

Un momento, dunque, assai delicato per un altro importante pezzo della tradizione dei carrozzieri torinesi. Già le Carrozzerie Bertone, il ramo legato alla produzione delle vetture, avevano fatto una procedura concorsuale per chiusura conclusasi poi con il "salvataggio" per mano della Fiat e dell'ad Sergio Marchionne, che rilevò lo stabilimento oggi diventato le Officine Maserati di Grugliasco.

Oggi, in vista di quello che la Bertone definisce «nuovo assetto societario», il management dell'azienda affiancherà la proprietà – come sottolineato nel comunicato – nelle diverse trattative tuttora in corso, con tre finalità di fondo: non disperdere il ricco e diversificato portafoglio ordini consolidato con i clienti "storici", sviluppare i nuovi progetti e salvaguardare tutti i posti di lavoro.

Dopo la trasformazione della Pinfarina, con la chiusura dello stabilimento poi acquisito dalla famiglia Rossignolo con il marchio De Tomaso, dopo il fallimento di quest'ultima, che non ha ancora trovato uno sbocco industriale per gli oltre 900 addetti di Grugliasco, ora anche Bertone rischia un ridimensionamento. «Ci auguriamo – aggiunge Cagliero della Fim – che anche per Bertone si possa configurare un iter simile a quello della Italdesign di Giugiaro, acquisita dalla Volkswagen e rimasta profondamente radicata sul territorio».
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