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Questo articolo è stato pubblicato il 05 novembre 2013 alle ore 12:12.
L'ultima modifica è del 05 novembre 2013 alle ore 15:08.

L'Unione europea prevede che l'Italia chiuderà il 2013 con un deficit al 3% (in lieve peggioramento rispetto al 2,9% precedente), un debito al 133%, un tasso di disoccupazione al 12,2% e una crescita negativa dell'1,8%. E le reazioni non si fanno attendere.
Zanonato: avremo le coperture necessarie
«Avremo le coperture necessarie a garantire il rispetto del patto di stabilità europeo, non ho dubbi su questo», ha ribadito il ministro per lo Sviluppo economico, Flavio Zanonato a Bruxelles, in merito alle preoccupazioni del commissario agli Affari economici, Olli Rehn, sul consolidamento dei conti italiani.
I dubbi di Brunetta: dopo Istat e Ue conti da rifare?
Dubbi arrivano invece dal capogruppo Pdl alla Camera Renato Brunetta. «Continua la saga delle previsioni sul Pil e sulla disoccupazione - afferma - e, dopo la doccia fredda dell'Istat di ieri, oggi arriva sull'Italia la scure della Commissione europea». Brunetta guarda ora al Governo. «Considerato che ai fini delle valutazioni europee quelle che contano sono le previsioni della Commissione - sottolinea - il ministro Saccomanni, e lo stesso presidente del Consiglio Letta, dovrebbero farsi qualche domanda e darci delle risposte. Una Legge di stabilità tutta da rifare non solo come strategia di politica economica, ma anche di conti?»
Bonanni: tagli choc a fisco e spreschi
Secondo il segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni, i dati sul Pil e sulla disoccupazione diffusi oggi dalla Commissione europea dimostrano che per «riprendere un cammino di sviluppo» servono «tagli choc» a fisco e sprechi.
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