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Questo articolo è stato pubblicato il 05 novembre 2013 alle ore 12:16.
L'ultima modifica è del 05 novembre 2013 alle ore 12:39.

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Da Ponza a Ischia da Capri alle Eolie: chi si prepara a trascorrere una vacanza, magari già a pasqua, in una delle tante isole italiane potrebbe trovarsi di fronte a una amara sorpresa. Una tassa di sbarco che potrebbe arrivare «in determinati periodi di tempo» fino a 5 euro (oggi si aggira in alcune isole su 1,5 euro). A raccogliere l'imposta che i Comuni potranno decidere di introdurre entro il prossimo 30 novembre saranno le compagnie di navigazione. Le norme sull'imposta - altrenativa a quella di soggiorno - sono contenute nel Dl sulla finanza locale e sembrano andare nella direzione di garantire risorse ai Comuni sempre più in bancarotta per i tagli degli ultimi anni.

L'imposta di sbarco spuntata nel Dl sulla finanza locale
La tassa è spuntata nell'ultima versione del Dl sulla finanza locale (detto anche decreto salva-Roma) pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale nei giorni scorsi. La norma (articolo 2 commi 19 e 20 del Dl 126) prevede che in alternativa all'imposta di soggiorno «i comuni che hanno sede giuridica nelle isole minori e i comuni nel cui territorio insistono isole minori possono istituire in alternativa all'imposta di soggiorno un'imposta di sbarco, da applicare fino ad un massimo di euro 2,50, ai passeggeri che sbarcano sul territorio dell'isola minore, utilizzando compagnie di navigazione che forniscono collegamenti di linea o imbarcazioni che svolgono servizio di trasporto di persone a fini commerciali». L'imposta - avverte ancora il decreto - sarà riscossa «unitamente al prezzo del biglietto» sempre dalle compagnie di navigazione.

Le esenzioni e la mini stangata
Il decreto prevede anche che l'imposta non è dovuta da chi è residente nel comune. Ma anche dai lavoratori, dagli studenti pendolari, «nonché dai componenti dei nuclei familiari dei soggetti» che hanno pagato l'Imu su una casa di proprietà nel Comune «che sono parificati ai residenti». Ma le novità non finiscono qui perché «i comuni possono prevedere nel regolamento modalità applicative del tributo, nonché eventuali esenzioni e riduzioni per particolari fattispecie o per determinati periodi di tempo». E possono - ecco la sorpresa amara - «altresì prevedere un aumento dell'imposta fino ad un massimo di euro 5,00 in relazione a determinati periodi di tempo». Periodi di tempo che c'è da scommettersi potrebbero coincidere con i periodi più caldi delle vacanze.

Il gettito a turismo, beni culturali e altri servizi pubblici
Il gettito che sarà riscosso con la tassa di sbarco dovrà essere destinato - così avverte il Dl - a finanziare interventi in materia di «turismo e interventi di fruizione e recupero dei beni culturali e ambientali locali ed altresì interventi in materia di polizia locale e sicurezza, di mobilità e viabilità, di raccolta e smaltimento dei rifiuti, nonché dei relativi servizi pubblici locali». Per poter ricorrere alla nuova tassa di sbarco i Comuni dovranno però fare in fretta: le nuove regole dovranno essere recepite dai regolamenti comunali entro il prossimo 30 novembre, data ultima per l'approvazione del bilancio comunale.

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