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Questo articolo è stato pubblicato il 06 novembre 2013 alle ore 11:45.
L'ultima modifica è del 06 novembre 2013 alle ore 19:55.

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Sta per scattare l'ora delle rivoluzione della medicina generale: niente più medico "singolo" nel suo studio professionale, ma due sole forme organizzative, mono (solo medici di famiglia o solo specialisti o solo pediatri) o pluriprofessionali (medici di famiglia, specialisti e pediatri che lavorano insieme); adesione obbligatoria dei medici all'assetto regionale e istituzione del ruolo unico (requisiti e accesso uguale per tutti all'assistenza primaria e alla guardia medica attraverso una graduatoria unica per titoli stilata ogni anno a livello regionale). Poi, revisione delle indennità, dei diritti sindacali e dei modelli, tutto a costo zero.
Sono questi i contenuti della bozza di atto di indirizzo che il comitato di settore Regioni-sanità si appresta ad approvare (manca solo il via libera dei governatori), anticipata su www.24oresanita.com, che disegna il nuovo orizzonte della medicina convenzionata secondo le indicazioni della legge Balduzzi (189/2012).

Ecco la bozza dell'atto di indirizzo

E proprio oggi i medici di famiglia della Fimmg, il maggior sindacato del settore, fanno il punto sul futuro della professione, anche alla presenza del ministro della Salute Beatrice Lorenzin, al loro congresso nazionale a Roma.

La medicina generale è «all'ultimo miglio» secondo quanto affermato dal segretario nazionale del sindacato Giacomo Milillo nella sua relazione. «Il prossimo accordo nazionale - ha detto - rappresenta per la Fimmg un traguardo importante, l'occasione di una profonda riforma delle norme che hanno regolato e condizionato la medicina magenerale nei trenta anni precedenti: la ri-fondazione della medicina generale».

Ma da Milillo arriva anche l'altolà alle Regioni: «Sbagliano se pensano di poterci trattare da dipendenti e di minare alla radice il nostro rapporto fiduciario con i pazienti. Non potremo accettare indicazioni e declinazioni applicative che non siano coerenti rispetto al nostro profilo giuridico di liberi professionisti convenzionati. E se fosse così respingeremo l'atto di indirizzo prima ancora di iniziare le trattative, così come siamo pronti a interromperle se fossero inserite strada facendo».

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