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Questo articolo è stato pubblicato il 10 novembre 2013 alle ore 08:22.

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Si è aperto a Pechino il 3º Plenum del Partito comunista, chiamato a prendere decisioni di portata storica per la liberalizzazione dell'economia. Tra le riforme possibili, convertibilità del renminbi e ristrutturazione delle aziende di Stato.
Rita Fatiguso u pagina 8

PECHINO. Dal nostro corrispondente
I dati dell'Ufficio nazionale di statistica hanno, di fatto, ricordato al Terzo Plenum del Partito comunista alcune priorità in agenda del conclave laico che fino a martedì prossimo, nel chiuso delle stanze dell'hotel Jingxi, deve tracciare la strada per le riforme della Cina del prossimo decennio.
Se di economia stanno disquisendo i 376 componenti dell'assise, ebbene, in un sabato non qualunque, come è noto, la Cina ha preso atto del fatto che l'attività delle costruzioni è scesa dello 0,8% nei primi dieci mesi del 2013 rispetto allo stesso periodo del 2012.
L'accesso difficile alla casa di proprietà per le famiglie cinesi è diventato un tema cruciale, il calo del volumi significa carenza di abitazioni il che rischia di innescare nuove tensioni, specie se si considera che i prezzi degli immobili sono schizzati ai massimi. La regina del boom, Shanghai, ha appena varato misure pesanti per frenare gli acquisti speculativi di altre case oltre la prima. Una decisione che potrebbe preludere a strategie nazionali su questa stessa falsariga.
Si tratta proprio di uno dei filoni sui quali il Terzo Plenum deve dare una risposta, dato che ieri si è rifatto vivo anche un altro spauracchio: l'inflazione, che ha rialzato la testa, e proprio non ci voleva, nel giorno del debutto del Plenum. L'indice dei prezzi al consumo - sempre secondo quanto dichiarato dall'Istituto nazionale, è salito del 3,2% rispetto all'anno scorso, i prezzi alla produzione sono calati dell'1,5% rispetto all'anno precedente. La proiezione media di un panel di 40 analisti era stata di un calo del 1,4%, dopo un calo dell'1,3 del mese precedente.
Se il costo della vita continua a salire le decisioni diventano più difficili da prendere, ma è stata la Banca Centrale cinese a confermare già in settimana che i prezzi al consumo cresceranno con l'effetto di influenzare le aspettative di inflazione.
C'è però che le vendite al dettaglio in Cina sono aumentate a +13,3 % sull'anno e dell'1,19 % sul mese. I consumi interni sono un'altra potente leva di ripresa per l'economia di Pechino.
La riunione, rigorosamente a porte chiuse, non lascerà trapelare nulla. I quattro giorni serviranno ad impostare un programma di riforme per i prossimi dieci anni sulla falsariga tracciata da un rapporto, il Piano 383, messo a punto per volere dello stesso presidente Xi Jinping da un think thank dello State Council.

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