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Questo articolo è stato pubblicato il 11 novembre 2013 alle ore 09:47.

L'onerosità del rapporto
Un rapporto di lavoro subordinato, in cui il lavoratore è un familiare del datore di lavoro, potrebbe essere in realtà un espediente per assicurare alle parti benefici fiscali e previdenziali, contestabili in sede ispettiva. La giurisprudenza ha definito una serie di circostanze che provano il vincolo della subordinazione: il soggetto è sottoposto, concretamente, al potere direttivo e gerarchico del datore di lavoro; riceve compensi regolari per importo e scadenza; gli obblighi fiscali e contributivi risultano adempiuti. Nulla vieta peraltro alle parti di concludere un contratto di lavoro – subordinato, di collaborazione, anche a progetto, prestazione come titolare di partita Iva – indipendentemente dal vincolo familiare.
Un'altra opzione è il contratto di associazione in partecipazione: gli associati possono essere anche familiari dell'associante. La legge 92/2012 (articolo 1, comma 28) ha introdotto, per ricorrere a questo contratto, la condizione che il numero degli associati impegnati nella stessa attività non sia superiore a tre, pena la conversione dei contratti in lavoro subordinato. Dalla riconduzione sono esclusi gli associati legati all'associante con rapporto coniugale, di parentela entro il terzo grado (figli e genitori, fratelli e sorelle, nipoti e nonni, nipoti e zii, bisnipoti e bisnonni) o di affinità entro il secondo (suoceri, generi, cognati).
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I punti cardine
01|NIENTE EROGAZIONI PERIODICHE
Il lavoro gratuito in ambito familiare non si concilia con erogazioni periodiche. Nella sentenza 20157/2005 la Cassazione arriva a disapprovare il Tribunale che non ha approfondito la natura di un compenso periodico ricevuto dalla nuora per il lavoro presso il ristorante del suocero
02|VIA LIBERA NELLE SOCIETÀ DI PERSONE
La gratuità della prestazione si estende ai soci della società di persone che possono essere considerati sostanzialmente imprenditori (ad esempio per i soci di maggioranza di una Snc). Il principio può essere esteso alla Srl con socio unico
03|LA CONFERMA DELLA GIURISPRUDENZA
Con la sentenza 7260/2009, la Cassazione ha considerato il caso di due soci (e dipendenti) di una società di persone gestita dalle mogli: il rapporto di lavoro è stato annullato, a conferma che la gratuità della prestazione può essere applicata anche alle società di persone
01|COMPENSI INDEDUCIBILI
In base all'articolo 60 del Tuir, nelle imprese individuali e familiari è prevista l'indeducibilità dei compensi per l'imprenditore, per il coniuge, i figli minori, gli ascendenti. Nelle imprese familiari, in particolare, l'indeducibilità si estende ai familiari che vi partecipano e che possono essere il coniuge, i parenti entro il terzo grado e gli affini entro il secondo
01|I VINCOLI GENERALI
La legge 92/2012 prevede la conversione del contratto di associazione in partecipazione in rapporto subordinato a tempo indeterminato, se mancano alcuni elementi: la partecipazione agli utili di impresa o dell'affare, la consegna del rendiconto annuale della gestione, elevate competenze tecniche dell'associato
02|LA DEROGA PER I FAMILIARI
Non più di tre associati possono essere impiegati nella stessa attività, escluso il caso degli associati che siano legati all'associante da vincolo coniugale, di parentela fino al terzo grado o di affinità fino al secondo

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