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Questo articolo è stato pubblicato il 13 novembre 2013 alle ore 07:39.
L'ultima modifica è del 19 giugno 2014 alle ore 10:43.

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TORINO - Un'opera con una triplice valenza, «europea, economica e ambientale», che potrà contribuire a «salvare le Alpi dall'impatto di tre milioni di tonnellate di gas nocivi che ogni anno vengono prodotti dal traffico merci su gomma attraverso le Alpi». Louis Besson, presidente della delegazione francese nella commissione intergovernativa sulla Torino-Lione, ribadisce dal cantiere di Chiomonte la valenza della Torino Lione e chiarisce i passaggi del dibattito in Francia sulla realizzazione dell'opera.

La Commissione Mobilitè 21 ha posto dei paletti sulla priorità della realizzazione degli accessi, in territorio francese, al tunnel di base, questo rallenterà la realizzazione dell'opera?
«C'è un aspetto del lavoro della commissione che è stato trascurato, e cioè il fatto che la definizione delle priorità in tema di infrastrutture debba essere aggiornata ogni cinque anni. Il 25 settembre scorso il ministro dei Trasporti Frédéric Cuvillier e il Governo hanno chiarito proprio questo punto, e cioè la necessità di un aggiornamento in materia di infrastrutture nel 2018.
Tenendo conto del fatto che lo scavo del tunnel di base comincerà presumibilmente nel 2016, con una previsione di 10 anni per il completamento dell'opera, questo aggiornamento al 2018 garantirà il procedere delle opere connesse e degli accessi in maniera coerente con la realizzazione del tunnel di base».

Il costo complessivo dell'opera, pari a 24 miliardi, rappresenta una minaccia nel momento in cui si pone, in Francia come in Italia, il tema delle priorità?
«Credo che la tappa fondamentale sia la realizzazione del tunnel di base che rappresenterà un salto di qualità nelle relazioni tra i due paesi, non costringendo più le merci a raggiungere quota 1.300 metri per passare il confine, allineando la situazione a Svizzera e Austria. Dopo la realizzazione di quest'opera, Italia e Francia potranno decidere i fasaggi supplementari, per esempio per sopprimese le insufficienze di capienza lungo la linea, e procedere a tappe verso il completamento della tratta. Sapendo che l'Europa ha dichiarato la Torino-Lione una interconnessione prioritaria, anche se la disponibilità a finanziare il 40% dei costi c'è soltanto per la tratta internazionale.Bisogna andare avanti e avere fiducia nel fatto che la realizzazione vedrà anche l'Europa accanto a Italia e Francia. Già sulla tratta internazionale, l'Ue è il primo paese finanziatore dell'Alta velocità».

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