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Questo articolo è stato pubblicato il 14 novembre 2013 alle ore 15:55.
L'ultima modifica è del 14 novembre 2013 alle ore 18:09.

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Due cuori e una capanna. Ma se i cuori si infrangono a chi spetta la capanna? La soluzione (e lo slogan) arriva dal Consiglio nazionale del notariato e sta nei "Contratti di convivenza". Iniziativa presentata oggi a Roma e a cui sarà dedicato in tutta Italia l'open day del 30 novembre prossimo. Le coppie di fatto, anche quelle omosessuali, avranno ora dunque una carta in più per tutelarsi. Non i Pacs, o i più italiani Dico di vecchia memoria, su cui il nostro Paese è ancora indietro, ma uno strumento in grado di regolare gli aspetti patrimoniali di chi vive more uxorio. Perché, come ha precisato Maurizio D'Errico, presidente del Consiglio nazionale, tali contratti «non entrano nel merito del rapporto: la disciplina della convivenza spetta al legislatore, i notai regolano la parte patrimoniale».

Contratti di convivenza, istruzioni per l'uso
I contratti di convivenza messi a punto dal Consiglio del notariato, che si potranno stipulare a partire dal 2 dicembre in tutti gli studi notarili, sono accordi scritti con cui si definiscono le regole dell'assetto patrimoniale dell'unione di fatto. «Si possono sottoscrivere in qualsiasi momento della convivenza - spiega il consigliere nazionale del Notariato con delega alla comunicazione, Domenico Cambareri - ma possono anche definire rapporti patrimoniali in caso di cessazione del rapporto, evitando discussioni e rivendicazioni al momento della rottura». Contratti redatti dal notaio, non atti "fac simile", ma tagliati su misura sulle esigenze specifiche dalla coppia e potranno disciplinare i diversi aspetti patrimoniali: i criteri di partecipazione alle spese comuni, i criteri di attribuzione della proprietà dei beni acquistati nel corso della convivenza, le modalità d'uso della casa di residenza, la definizione dei reciproci rapporti patrimoniali in caso di cessazione della convivenza. Consentendo di tutelare in questo modo, nero su bianco, la parte debole della coppia. Dal contratto di convivenza nascono veri e propri obblighi giuridici a carico della coppia che lo sottoscrive. E anche per quanto riguarda i figli sono ammissibili clausole per la definizione dei rapporti patrimoniali su mantenimento e istruzione. Non esiste un costo fisso proprio perché non si tratta di accordi standard ma variabili a seconda delle esigenze.

Open day il 30 novembre
L'Open day sui "Contratti di convivenza" promosso dall'ordine dei notai si svolgerà il 30 novembre in tutta Italia nelle sedi dei Consigli notarili distrettuali attraverso una serie di incontri informativi dedicati ai cittadini. Un'iniziativa nata dall'esigenza di dare risposte alle crescenti richieste sulla tutela dei diritti per quelle forme di convivenza, tra persone di qualunque sesso, non ancora riconosciute dalla legge italiana. Secondo gli ultimi dati Istat vi è stata infatti una progressiva diffusione delle famiglie di fatto in Italia passata da circa 500mila nel 2007 a 972mila nel 2010-11 . In particolare sono proprio le convivenze more uxorio tra partner celibi e nubili ad aver fatto registrare l'incremento più sostenuto arrivando a 578 mila. Dal 18 novembre una campagna dedicata all'iniziativa sarà online sul sito www.contrattidiconvivenza.it.

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