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Questo articolo è stato pubblicato il 15 novembre 2013 alle ore 16:55.
L'ultima modifica è del 15 novembre 2013 alle ore 20:16.

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(LaPresse)(LaPresse)

Dopo il faccia a faccia di stamattina con il presidente del Consiglio Enrico Letta sulla vicenda Ligresti, Annamaria Cancellieri incassa la fiducia anche del capo dello Stato, in seguito all'incontro avvenuto al Quirinale già programmato ieri (si veda Il Sole 24 ore di oggi) con Giorgio Napolitano. Letta e Napolitano, che da quando è scoppiato il caso-telefonate hanno chiesto al ministro di non fare passi indietro, sono «preoccupati» e «infastiditi» di quella che considerano una «campagna stampa» contro il Guardasigilli alla luce della fuga di notizie sulle telefonate tra il ministro della Giustizia e Antonino Ligresti, fratello (non indagato) di Salvatore e amico di vecchia data della Cancellieri. Una fuga di notizie che considerano «grave» per le connesse tensioni politiche, soprattutto nel Pd, e, quindi, per le conseguenze sulla tenuta del Governo. Prova ne sia che nessuna voce si è levata, tra le forze politiche, per denunciare la violazione del segreto investigativo in relazione alle notizie di stampa pubblicate lunedì su tabulati telefonici non ancora depositati nel fascicolo dell'inchiesta Fonsai, e, quindi, coperti da segreto. Un silenzio politico sintomatico della decisione, a destra e a sinistra, di "scaricare" il ministro.

Napolitano a Cancellieri: avanti con azione governo avviata su carceri
Al centro dell'incontro di Cancellieri con il Presidente della Repubblica c'è stata la questione carceri. Il ministro ha riferito sulle iniziative attualmente in corso in stretto contatto con il parlamento, e con particolare riferimento alla discussione e all'attività istruttoria sviluppatesi nella commissione giustizia della camera dei deputati. Napolitano, riferisce un comunicato del Quirinale,«ha auspicato l'ulteriore pieno sviluppo dell'azione di governo avviata dal Ministro della Giustizia».

Letta: fiducia non cambia
Questa mattina, a margine del Consiglio dei ministri, il presidente del Consiglio Enrico Letta ha avuto un colloquio con il ministro della giustizia che fonti di Palazzo Chigi definiscono «chiarificatore». Le stesse fonti fanno notare che, per quanto riguarda Letta, nulla cambia rispetto alla posizione dei giorni scorsi, quando il premier fu presente in Aula al fianco di Anna Maria Cancellieri.

Il Guardasigilli: non ho mentito
Intanto il Guardasigilli ha reso nota una «lettera aperta» nella quale assicura: «Non ho mentito, né ai magistrati, né al Parlamento». Nella lettera, Cancellieri fornisce chiarimenti sulle sue telefonate con Antonino Ligresti. Nel testo, dove non si fa riferimento a possibili dimissioni, il ministro respinge in blocco le accuse sul suo comportamento nella vicenda collegata all'arresto di Salvatore Ligresti e dei suoi figli, e in particolare di aver riferito «circostanze non vere» al Pm e di «essere venuta meno ai miei doveri d'ufficio e di aver addirittura tenuto un comportamento infedele nei confronti delle Camere», mettendo così in dubbio l'integrità morale, l'onore, e la fedeltà alle istituzioni del Guardasigilli. La titolare di via Arenula torna dunque su una storia ritenuta ormai chiarita, e sottolinea di non aver mai nascosto la «lunghissima amicizia» con Antonino Ligresti, come ribadito al Pm e in Parlamento, amicizia che implica «una frequentazione fatta anche di conversazione e contatti telefonici». In due occasioni, il 19 e il 21 agosto, il ministro conferma due colloqui telefonici con Antonino Ligresti, pure riferiti al Pm.

Antonino Ligresti è un amico
Nel passaggio finale, il riferimento ai contatti telefonici del marito del ministro, Sebastiano Peluso, all'origine delle ultime polemiche, «questione – scrive Cancellieri - che mette in discussione il mio operato», per poi spiegare: «Antonino Ligresti è nostro amico, lo ribadisco. È un medico; mi sono rivolta spesso a lui per consigli su problemi di salute miei e dei mie familiari. L'abbiamo fatto anche in quel periodo - all'epoca dei fatti ero reduce da un recente intervento chirurgico - ed anche in seguito per i problemi di salute che sono tuttora visibili e noti». «Nessuna interferenza», conclude quindi il ministro «rispetto alla vicenda processuale dei Ligresti da parte mia, credo di averlo spiegato in modo chiaro e ripetuto. Ora si ipotizza che l'avrebbe fatto mio marito soltanto perché si trova in tabulato la traccia di alcune conversazioni». La chiusa non lascia adito a dubbi sulla linea del Guardasigilli: «Rifiuto qualunque sospetto sulla correttezza del mio operato e sul rispetto delle regole come cittadina e come Ministro».

Cancellieri al Tg1: avanti con determinazione
E al Tg1 il ministro ha ribadito: «Il mio impegno prosegue con determinazione, in attesa dell'incontro importante di mercoledì quando Parlamento farà la sua scelta». Cancellieri, che ha detto di aver scritto la lettera aperta di oggi per chiarire «ricostruzioni fantasiose», rispetto alle polemiche politiche ha sottolineato che «queste sono questioni che appartengono alla politica e ogni partito fa le sue scelte e sceglie anche in quale paese vuole vivere».

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