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Questo articolo è stato pubblicato il 16 novembre 2013 alle ore 15:08.

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LONDRA - L'ottimismo sul mercato immobiliare inglese sta diventando euforia e rischia di alimentare una bolla destinata a scoppiare: questo il timore di molti economisti. Le lezioni della crisi finanziaria sembrano dimenticate e le pratiche ad alto rischio di prima del 2007 sono tornate: l'esempio più clamoroso è il ritorno dei mutui di un valore pari al 95% dell'immobile. In Gran Bretagna sono ben 33 le banche e building society che ora offrono mutui ad acquirenti che possono versare solo un deposito del 5%, il numero piú alto dal 2006 e un aumento del 18% dallo scorso anno.

Il rischio è che se la "bolla" dovesse scoppiare, come molti economisti ritengono inevitabile, i prezzi delle case scenderanno, mentre con l'aumento dei tassi d'interesse in vista molti acquirenti non potranno ripagare le rate del mutuo e ci sarà un'ondata di pignoramenti e sfratti, come è successo durante la recente crisi finanziaria. "Questo genere di mutuo porta a un'incidenza elevata di arretrati e pignoramenti, - afferma Matthew Pointon di Capital Economics. – Le persone in difficoltà non pagano le rate del mutuo."

Il Governo ha cercato con grande successo di rilanciare il mercato immobiliare con il programma "Help to Buy", che offre un contributo statale del 20% sotto forma di un prestito senza interessi all'acquisto di una nuova casa di valore inferiore alle 600mila sterline, a patto che l'acquirente sia in grado di pagare un deposito del 5 per cento. Il sistema di incentivi ha funzionato oltre ogni previsione e migliaia di persone, soprattutto acquirenti di prima casa, hanno fatto domanda di adesione.

Questa settimana la Banca d'Inghilterra ha confermato che è aumentata la disponibilità di mutui mentre i costi sono scesi, contribuendo all'aumento dei prezzi delle case. La BoE ha segnalato il ritorno dei mutui al 95%, ma il governatore Mark Carney ha minimizzato i rischi di una bolla immobiliare affermando che si tratta invece di un segnale positivo della ripresa economica in corso.

Diversi economisti hanno però criticato Help to Buy, definendolo una mossa pre-elettorale che rischia di creare una bolla immobiliare insostenibile. Il problema è che solo una piccolissima parte dei mutui del 95% accesi in questo periodo sono coperti dalla garanzia governativa. Solo due grandi banche infatti – Royal Bank of Scotland e Lloyds Banking Group – hanno per ora aderito al programma governativo. Le altre si adeguano alla domanda crescente anche senza ‘paracadute': nonostante i rischi, ogni settimana aumenta il numero di istituti disposti ad attrarre clienti offrendo loro mutui sempre più generosi. La settimana scorsa è stata la volta di Nationwide, questa settimana sarà la Yorkshire Building Society a corteggiare clienti ai quali solo l'anno scorso sarebbe stato rifiutato un mutuo.

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