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Questo articolo è stato pubblicato il 16 novembre 2013 alle ore 08:20.

La preoccupazione è che «l'attacco politico» continui. Del resto, per l'intera giornata si sono susseguite voci persino su una possibile indagine a carico della Cancellieri nel filone milanese dell'inchiesta Fonsai, smentite categoricamente da fonti autorevoli della Procura di Milano. Un clima che rischia di indebolire il ministro, di qui a mercoledì, anche se lei, dopo la doppia blindatura istituzionale, sembra rinfrancata. «Non consentirò a nessuno di infangare il mio nome - dirà in serata davanti a radio e tv -. Non si tratta di fare 2, 3 o 12 telefonate, si tratta di aver riferito i fatti come sono accaduti». Nella lettera aveva spiegato di «non aver mai nascosto la lunghissima amicizia con Antonino Ligresti» (fratello di Salvatore, ma non indagato), fatta anche di «conversazioni e di contatti telefonici», suoi e del marito, tanto più che Antonino è un medico, spesso consultato anche per ragioni di salute. Quanto alle telefonate sulle condizioni di salute di Giulia Ligresti, «sono state due»: la prima il 19 agosto, «fatta da me, ma solo a seguito di diversi tentativi di Antonino di raggiungermi al telefono»; la seconda il 21 agosto (vigilia dell'interrogatorio con il magistrato) «in risposta a un ulteriore contatto proveniente da Ligresti». Di entrambe «ho riferito puntualmente alla Procura perché erano quelle che avevano ad oggetto i fatti su cui sono stata sentita», scrive Cancellieri, non senza ricordare di essere stata lei a «riferirne il contenuto».
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IL MINISTRO
Le parole
«Rifiuto qualunque sospetto sulla correttezza del mio operato e sul rispetto delle regole come cittadina e come ministro» ha scritto Cancellieri in una lettera aperta diffusa dopo l'incontro con Letta e prima di quello con Napolitano, ribattendo punto per punto alle nuove «accuse». In ballo non c'è più «l'opportunità» di alcuni comportamenti o «l'appannamento» dell'immagine di ministro, ma, scriverà, «la mia integrità morale, il mio onore e la mia fedeltà alle istituzioni», che «vengono messi in discussione».
In serata
«Il mio impegno prosegue con determinazione in attesa del Parlamento».
LE TAPPE DELLA VICENDA
31.10.2013
Intercettazioni sul caso Ligresti
Il nome di Annamaria Cancellieri entra nelle cronache dell'inchiesta sul caso Fonsai. Il guardasigilli non è indagato ma vengono diffuse alcune intercettazioni telefoniche tra il monistro e i familiari dei Ligresti. In particolare, Cancellieri si interessò alla salute di Giulia Ligresti (foto sotto), figlia di Salvatore, che in carcere si rifiutava di mangiare: «Contate su di me» dice il ministro in una telefonata. Ai Pm che le chiedono conto delle telefonate, il 22 agosto il ministro spiega di essere intervenuta sul Dipartimento per l'amministrazione penitenziaria per ragioni umanitarie. La figlia di Ligresti ha ottenuto i domiciliari il 28 agosto
5.11.2013
Cancellieri in Senato
La vicenda approda in Parlamento. Cancellieri scrive una lettera ai presidenti di Camera e Senato che non accontenta le opposizioni e neppure alcune componenti della maggioranza. La guardasigilli si presenta in Senato spiegando della sua «umana vicinanza alla famiglia» che però non avrebbe portato ad «alcuna pressione». L'Aula quel giorno non vota anche se il ministro aveva dichiarato «fiducia piena o lascio». Ma il M5S ha presentato una mozione si sfiducia individuale che sarà discussa mercoledì prossimo
31.10.2013
14.11.2013
Escono nuove intercettazioni
I nuovi tabulati acquisiti dagli investigatori vengono anticipati da «Repubblica» ed evidenziano altri contatti nel corso dell'estate tra Cancellieri e Antonino Ligresti, fratello di Salvatore, e chiamate tra il marito del ministro e lo stesso Antonino. La vicenda fa emergere la pluriennale amicizia tra la famiglia della Cancellieri e quella dei Ligresti ed il fatto che il figlio del ministro della Giustizia, Piergiorgio Peluso, è stato direttore generale della Fonsai della famiglia Ligresti
15.11.2013
Lettera aperta di Cancellieri
Il ministro scrive una lettera aperta in cui afferma di non aver mai «mentito né al Parlamento, né ai Pm». Sostiene di aver telefonato ad Antonino Ligresti (foto sopra) dopo che lui l'aveva cercata e di aver parlato con lui in quanto medico di fiducia. Cancellieri continua a dirsi pronta al passo indietro ma sia Letta che Napolitano le confermano fiducia. Nel Pd, tuttavia, aumentano sempre più le voci di chi ne chiede le dimissioni, tra queste quella di Renzi. I Dem decideranno come comportarsi in Senato martedì

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