Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 18 novembre 2013 alle ore 11:24.
L'ultima modifica è del 18 novembre 2013 alle ore 19:39.

My24

Nessun soggetto è stato iscritto nel registro degli indagati per quanto riguarda il caso Ligresti. Lo ha comunicato la Procura di Torino al termine di un vertice tra il procuratore capo Giancarlo Caselli, il procuratore generale Marcello Maddalena, e i pm titolari dell'inchiesta Fonsai, Vittorio Nessi e Marco Gianoglio. «È stato invece formato un fascicolo modello K, atti relativi a fatti nei quali non si ravvisano reati allo stato degli atti ma che possono richiedere approfondimenti. Questo fascicolo sarà trasferito alla Procura di Roma in quanto territorialmente competente», ha reso noto la Procura torinese.

Sono ore decisive per la permanenza al Governo del ministro. Cancellieri potrebbe dimettersi prima del voto sulla mozione di sfiducia di mercoledì in Parlamento. Lo riferisce una fonte del governo italiano al Financial Times. Il Guardasigilli dunque è sempre più in bilico.

Palazzo Chigi conferma fiducia, in caso di novità Governo valuterà
Mentre fonti di Palazzo Chigi confermano la fiducia nel ministro, «a meno che non emergano elementi nuovi nel caso Ligresti», aumentano le pressioni politiche, nonostante il ministro nei giorni scorsi abbia ottenuto la fiducia del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. E avanza l'ipotesi di un rimpasto, con tutte le incognite che questa soluzione porta con sè.

Il pressing dei candidati alla segreteria del Pd
Nel Partito democratico, in particolare, si scatena un fuoco incrociato sulla responsabile della Giustizia. L'affaire Fonsai diventa così uno dei temi su cui si accende il confronto tra i quattro candidati alla segreteria. Renzi chiede le dimissioni della Cancellieri, «prima della discussione, mercoledì alla Camera, della mozione di sfiducia presentata dai Cinque Stelle. Anche l'altro candidato, Pippo Civati, ha annunciato che in occasione dell'assemblea dei parlamentari del Pd, che si terrà nella serata di domani , presenterà una mozione di sfiducia del Pd. «Non ho fatto altro che sollecitare una posizione coerente da parte degli altri candidati alla segreteria del partito - spiega in due interviste alla Stampa e al Secolo XIX, Civati, secondo cui «non è possibile fare finta di niente solo per non mettere in difficoltà il governo». A supportare la mozione i senatori civatiani: Felice Casson, Laura Puppato, Corradino Mineo, Walter Tocci, Lucrezia Ricchiuti, Donatella Albano, Sergio Lo Giudice; tra i deputati, oltre Civati, Luca Pastorino, Giuseppe Guerini, Paolo Gandolfi, Veronica Tentori, Maria Grazia Rocchi, Sandra Zampa.

Per Massimo D'Alema molto dipende dalla decisione che prenderanno i pm di Torino: «La Cancellieri non ha fatto nulla di scorretto, semmai é illegale la pubblicazione dei tabulati delle sue telefonate private tra lei e altre persone che non sono indagate. Tuttavia - aggiunge - é evidente che c'é un problema delicato che la procura di torino ha il dovere di chiarire al più presto. Se essi riterranno atto dovuto mettere sotto accusa il ministro di grazia e giustizia, si crea un problema di opportunità. Questa novità cambierebbe lo scenario e richiederebbe al ministro un atto di responsabilità».

Alfano: le notizie di oggi rafforzano ilmsostegno a Cancellieri
Dal centro destra arriva invece un sostegno alla responsabile della Giustizia. Il vicepremier e ministro dell'Interno Angelino Alfano ribadisce la fiducia nei confronti del ministro. Un sostegno che arriva dopo che la procura ha fatto sapere che la Guardasigilli non è indagata sulla vicenda Ligresti. «Abbiamo già dato il nostro sostegno al ministro Cancellieri - ricorda Alfano durante una conferenza stampa con Maurizio Lupi e Roberto Maroni - e lo ribadiamo confortati anche dalle notizie odierne».

Monti: telefonate inopportune
Scelta civica sembra prendere le distanze. «Come voterò sulla mozione di sfiducia a Cancellieri? Sarà a scrutinio palese e sarà possibile vedere come tutti voteranno», afferma Mario Monti, in un'intervista a "Omnibus". L'ex premier ricorda che quelle effettuate da Cancellieri sono state «telefonate inopportune», e critica un certa insistenza dell'informazione televisiva:«Bisogna ridimensionare il ruolo istituzionale che la tv ha in modo strisciante. C'è il Parlamento e tra questi due ruoli non bisogna fare confusione».

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi