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Questo articolo è stato pubblicato il 21 novembre 2013 alle ore 11:34.
L'ultima modifica è del 21 novembre 2013 alle ore 13:32.

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È Pierfrancesco Pinelli, manager proveniente da Erg, il commissario straordinario per la lirica. Questa mattina il ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni, ha firmato il decreto di nomina che gli aveva sottoposto il collega dei Beni culturali, Massimo Bray.

La figura del commissario straordinario per mettere ordine nel settore delle fondazioni liriche è previsto dalla legge Valore cultura (legge 112/2013) ed era attesa da giorni. Il ministro Bray aveva già avuto modo di spiegare martedì scorso davanti alla commissione Cultura del Senato – che lo aveva convocato proprio per sapere a che punto stavano le nomine sia del commissario per la lirica sia del direttore generale che dovrà gestire il piano Pompei – che sul primo incarico i giochi erano già fatti e mancava solo la firma di Saccomanni. Non aveva, però, fatto alcun cenno né al profilo del candidato né tanto meno al nome.

Ora il velo si alza e il complicato compito di rimettere in sesto i bilanci di gran parte delle fondazioni liriche tocca a un manager proveniente dal settore petrolifero. A lui toccherà – come prevede l'articolo 11 della legge Valore cultural - ricevere i piani di risanamento di risanamento delle fondazioni liriche e seguirne la messa in pratica. Una partita in cui ci sono in ballo 75 milioni del fondo di rotazione previsto per il 2014 da cui attingere per concedere ai teatri lirici finanziamenti fino a un massimo di 30 anni, nonché ulteriori 25 milioni già disponibili per quest'anno che il ministero dei Beni culturali può, su indicazione del commissario straordinario, anticipare alle fondazioni liriche in situazioni di crticità tali da comprometterne la gestione ordinaria.

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