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Questo articolo è stato pubblicato il 22 novembre 2013 alle ore 12:47.
L'ultima modifica è del 22 novembre 2013 alle ore 14:58.

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I ministri delle Finanze della zona euro si incontreranno questo pomeriggio qui a Bruxelles per discutere dei giudizi che la Commissione europea ha pubblicato appena una settimana fa sulle finanziarie nazionali di 13 paesi dell'unione monetaria. I paesi a rischio di non rispetto del Patto di Stabilità, come l'Italia o anche la Spagna, dovranno chiarire agli altri membri dell'Eurogruppo come intendono correggere la traiettoria dei loro conti pubblici.

Una settimana fa, la Commissione ha invitato le autorità italiane a ridurre il debito pubblico con maggiore energia nel 2014, rispetto alle previsioni del governo Letta. Secondo la Finanziaria attualmente in discussione in Parlamento a Roma, il taglio al debito l'anno prossimo è previsto dello 0,12% del prodotto interno lordo, rispetto a un impegno europeo, calcolato dall'esecutivo comunitario, dello 0,66% del Pil. Il ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni dovrà illustrare ai suoi colleghi il progetto di bilancio.

Tra le altre cose l'ex banchiere centrale dovrà spiegare meglio il piano di dismissioni pubbliche, pari a 10-12 miliardi di euro, presentato ieri dal presidente del Consiglio Enrico Letta. Per ridurre il debito, il governo punta anche su un taglio della spesa statale, attraverso la spending review affidata all'ex funzionario del Fondo monetario internazionale Carlo Cottarelli. Anche la Spagna è stata presa di mira venerdì scorso dalla Commissione, questa volta sul fronte del deficit.

A Madrid si rimproverano stime di crescite troppo ottimistiche per il 2014. «Mi aspetto una discussione franca e aperta – e anche analitica e di sostanza», ha detto il commissario agli affari monetari Olli Rehn, riferendosi all'Eurogruppo di oggi. L'obiettivo dell'Italia è di evitare di essere stigmatizzata nel comunicato finale. Un possibile compromesso è di menzionare il gruppo di paesi a rischio di non rispetto del Patto – Italia, Finlandia, Spagna, Malta e Lussemburgo - senza precisarne il nome.

«Ci sarà una richiesta ai ministri di spiegare cosa intendono fare per rispettare il Patto di stabilità e di crescita», spiegava ieri un alto responsabile europeo. Alla domanda se la richiesta sarebbe stata solo orale, vale a dire nella discussione di questo pomeriggio, o anche scritta nel comunicato finale, la risposta è stata vaga: su questo aspetto «le opinioni divergono, ma sicuramente ci sarà una richiesta di spiegazione durante la riunione».

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