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Questo articolo è stato pubblicato il 22 novembre 2013 alle ore 11:15.
L'ultima modifica è del 22 novembre 2013 alle ore 16:43.

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(Ap)(Ap)

Che tipo di ricatti c'erano in ballo?
«Per la famiglia Kennedy, le donne del Presidente. Sono estremamente convinto che anche nel caso della morte di Marylin Monroe ci fosse dietro la mano dei mafiosi, i quali avrebbero poi potuto ricattare i Kennedy. E poi, per quanto riguarda l'intero governo Usa, il tentativo di uccidere Fidel Castro avvalendosi del sostegno di Cosa Nostra. La Mafia americana era stata assoldata già dalla precedente amministrazione con l'obiettivo di far fuori il Presidente cubano. La Mafia gestiva una miriade di traffici criminali a Cuba e la rivoluzione castrista aveva recato un danno enorme a queste attività. L'alleanza tra governo Usa (Cia) e Mafia continuò anche dopo l'elezione dei Kennedy. Inizialmente i Kennedy non erano probabilmente a conoscenza di questi legami che comunque non vennero mai interrotti completamente e la cospirazione contro Castro continuò. Dopo la crisi dei missili di Cuba, John Kennedy aveva promesso a Krusciov che non avrebbe più cercato di eliminare Castro o di invadere Cuba. Nel '63, a un anno dalla crisi dei missili, questi intrighi nei rapporti tra Cia e Mafia dovevano oramai rimanere un segreto».

Che fine ha fatto Carlos Marcello?
«Carlos Marcello non è stato mai processato per l'omicidio di JFK. Negli anni Ottanta è stato condannato per truffa e corruzione. Nel corso del processo venne ascoltata soltanto una piccola parte delle registrazioni realizzate dalla Fbi. Ma se fossero state prese in esame tutte, i forti legami tra il boss mafioso Marcello e Washington sarebbero emersi sicuramente. Del resto, quando Marcello andò in carcere, confessò al suo compagno di cella, un informatore dell'Fbi, di aver ordinato lui l'uccisione di Kennedy. In quell'occasione disse: "Sì, l'ho fatto ammazzare io, e se avessi potuto l'avrei fatto con le mie stesse mani". Stranamente l'Fbi archiviò definitivamente questo documento. Nel 2006 il ricercatore Lamar Waldron trovò per caso questa documentazione e la utilizzò per scrivere il suo libro "Legacy of Secret". Carlos Marcello verrà scarcerato nel 1989 e morirà nella sua abitazione da uomo libero nel 1993».

Il boss di New Orleans era quindi ancora vivo quando avvennero le stragi di Palermo, che videro l'uccisione di Falcone e Borsellino. Ritiene ci sia stato un legame con la mafia "Made in Italy"?
"Nell'omicidio impunito di Kennedy vedo una sorta di collegamento con le stragi compiute dalla mafia siciliana che aveva sicuramente forti legami con quella di New Orleans. Vedere che il "little man", come veniva chiamato Marcello per via della sua statura, restava impunito di un delitto eccellente come quello del presidente Kennedy, ha sicuramente potuto rafforzare un boss come Totò Riina, nell'alzare il tiro delle sue stragi, sicuro che se tutte le condizioni fossero state rispettate, ovvero la capacità di ricatto verso lo Stato e l'isolamento dell'obiettivo, avrebbe potuto agire indisturbato come Marcello. In Italia poi non tutto andò come programmato dalla Mafia. Nel caso di Marcello, invece, il suo piano funzionò alla perfezione».

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