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Questo articolo è stato pubblicato il 24 novembre 2013 alle ore 13:31.
L'ultima modifica è del 24 novembre 2013 alle ore 14:57.

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(Ansa)(Ansa)

Pressing dei candidati alla segreteria del Pd sul Governo Letta. A Roma va in scena la Convenzione dei democratici, con i tre candidati (Renzi, Cuperlo e Civati) che illustrano alla platea il proprio programma, in vista delle primarie dell'8 dicembre. Il sindaco di Firenze ricorda: «Ci siamo fatti dettare l'agenda dalla destra, ci siamo limitati a rincorrerli impauriti. Ora basta, ora tocca a noi». E aggiunge: «Il governo ha usato molto della nostra lealtà e pazienza; oggi è il momento di dire con forza che deve usare le nostre idee per essere efficace nelle scelte di politica economica, nelle riforme istituzionali». Sulla stessa linea Cuperlo: «Noi non siamo il volto buono della destra - sottolinea nel suo intervento -. Siamo la sinistra». «Ci sono almeno tre milioni di persone che non ci hanno votato perché chiedevano più radicalità e fermezza», afferma Civati.

Renzi:legge elettorale, se vinco la portiamo alla Camera
Tra le riforme incompiute, quello della legge elettorale. «Se diventerò segretario del Pd, chiederò di portare alla Camera la legge elettorale. Basta con l'assurdo giochino del Senato», dice Renzi nel suo intervento. In caso di vittoria al congresso, Renzi ha già pronta la sua riforma istituzionale: «Ci sarà la la trasformazione del Senato in Camera delle Autonomie, che in Senato e nelle province si può mantenere lo strumento istituzionale, ma diventano orani senza indennità e elezione diretta», spiega. «Questo é il superamento del bicameralismo perfetto».

Renzi a Letta:no a larghe intese solo per scavallare semestre Ue
«Il governo, è il messaggio di Renzi, usi la nostra lealtà per poter essere efficaci negli investimenti; se no le larghe intese diventano solo il passatempo per superare il semestre Ue». Il sindaco chiede a Letta di partire da riforme e lavoro.

Stop di Cuperlo a Renzi sul doppio incarico
«Mi sono candidato alla Segreteria. La vivo come una prova più grande di me - confida Cuperlo nel suo intervento -. E penso che se ti assumi questa responsabilità non lo puoi fare mentre ti candidi a qualcos'altro. Se vuoi cambiare tutto, nel centrosinistra e nel Paese, non lo fai come secondo lavoro. Non solo perché viene male, ma perché non è giusto».

Cuperlo: la sinistra ha pagato lo smarrimento delle sue idee
«Se un prezzo la sinistra ha pagato in questi anni è stato avere smarrito il nostro canone. Una regola. Pensavamo fosse vecchia. Ma le idee e i valori se sono giusti non invecchiano», aggiunge Cuperlo. «Forse, se ripartiamo dal canone della sinistra - e se lo ripensiamo per un tempo nuovo - magari capiterà che una Canzone popolare torni a sorprendere la società. Ecco perché parliamo di una 'rivoluzione della dignità': perché è il canone con cui pensare il mondo».

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