Il mondo produttivo e la legge di stabilità
LE DUE DOMANDE AI PROTAGONISTI
1. Siamo alla vigilia della presentazione del maxi-emendamento alla legge di stabilità. Le parti sociali sono soddisfatte del rapporto con il governo?
2. Entrando nel merito, la legge di stabilità è stata presentata in parlamento in un modo e appare destinata ad uscirne in un altro. Qual è il cambiamento che ritenete più urgente per superare l'impasse, favorire la crescita e rilanciare l' economia?
a cura di Nicoletta Picchio
2. CGIL / Camusso: detrazioni per i lavoratori, tagli all'Irap per le imprese innovative
1. Il governo in questi mesi ha annunciato molto e concretizzato assai poco, tanto che con le parti sociali sulla legge di stabilità non c'è stato praticamente alcun confronto. È la prima volta che ciò accade, per lo meno in epoca recente. Non solo. Rammentiamo tutti un'affermazione del Presidente del Consiglio durante la presentazione della legge di stabilità che demandava al rapporto tra Parlamento e parti sociali la determinazione dei contenuti e dei temi prioritari su fisco, imprese e lavoro. Non poteva essere così e non solo per il rispetto istituzionale che si deve al Parlamento. È il governo che deve assumersi l'onere delle scelte, nell'ambito del confronto con le parti sociali. Oggi siamo alla vigilia della presentazione del maxi-emendamento e ciò che più disorienta è l'assenza di indicazioni sulla direzione verso cui si sta andando. Un fatto però mi sembra certo: non si tiene in alcun conto la priorità della crescita e dello sviluppo. C'è un problema di metodo e di contenuti. Agli errori di impostazione del governo si aggiunge l'impressione di una politica distratta, più attenta al dibattito e agli equilibri interni alle diverse forze politiche che non ai problemi del paese.
2. È prioritario ridurre le tasse su imprese e lavoro per rilanciare la crescita. Su questo serve immediatamente un impegno politico forte del governo e del Parlamento. È indispensabile stabilire per legge, con una norma ad hoc o inserendo questo principio nella manovra, che tutte le risorse che derivano dalla spending review e dall'evasione vengano destinati al lavoro e alle imprese in termini di riduzione fiscale. Occorre avere una certezza di prospettiva: non un generico fondo, ma un impegno sicuro, con un meccanismo automatico. In queste condizioni bisogna assolutamente che si dedichino le prossime ore, prima dell'approvazione della legge di stabilità, a reperire e concentrare le risorse per dare concrete risposte alle richieste di riduzione fiscale per il lavoro e per le imprese. Bisogna agire su un doppio versante: da un lato una riduzione fiscale mirata con detrazioni per lavoratori e pensionati, perché solo ridando capacità di acquisto ai lavoratori e ai pensionati si può favorire la crescita; dall'altro un intervento sull'Irap per le aziende che fanno ricerca e innovazione. Nel 2014 avremo ancora forti problemi occupazionali che si aggiungeranno a quelli ancora aperti. Bisogna dunque sanare le ingiustizie, a cominciare dagli esodati e dalla scarsità di risorse destinate agli ammortizzatori sociali, ed evitare di privarsi degli strumenti necessari ad affrontare le future emergenze.
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