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Questo articolo è stato pubblicato il 28 novembre 2013 alle ore 11:53.
L'ultima modifica è del 28 novembre 2013 alle ore 12:03.

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(Corbis)(Corbis)

Si allontana per la Spagna il rischio deflazione. Mentre i dati sul Pil nel terzo trimestre confermano l'uscita dalla recessione dell'economia iberica, le stime provvisorie segnalano a novembre un aumento dei prezzi al consumo dopo lo stop di ottobre.
L'economia spagnola è cresciuta dello 0,1 per cento nel terzo trimestre: una timida ripresa che tuttavia ribadisce l'inversione di tendenza per il Paese iberico. I dati dell'Istituto di statistica confermano infatti la fine della recessione che per oltre due anni, fino a marzo, aveva continuato a distruggere imprese e lavoro pesando duramente anche sulle finanze pubbliche.

Su base annua, rispetto quindi allo stesso periodo del 2012, il terzo trimestre ha fatto registrare una contrazione del Pil dell'1,1%, leggermente inferiore alle stime che indicavano un calo dell'1,2 per cento.

Per la quarta economia della zona euro, la crescita è stata trainata dalla domanda estera ma l'Istituto di statistica segnala come il buon andamento delle esportazioni sia stato stato accompagnato tra luglio e settembre «da una domanda interna più forte rispetto ai trimestri precedenti».

Anche la Banca centrale spagnola - nel suo bollettino economico di novembre - aveva sottolineato «un prolungamento all'inizio del quarto trimestre della tendenza al miglioramento dell'attività economica». Aggiungendo che gli indicatori relativi al consumo delle famiglie e al commercio al dettaglio «si sono mantenuti su un livello appena superiore a quelli della media del terzo trimestre».

E due giorni fa era stato il ministro del Bilancio, Cristobal Montoro, a spingersi un passo più avanti dichiarando che «nel 2014 il Pil spagnolo potrebbe crescere oltre lo 0,7% indicato dalle previsioni internazionali» e si erra detto fiducioso anche sul rispetto da parte di Madrid degli impegni presi con i partner europei sul risanamento dei conti pubblici: «La Spagna - ha detto Montoro - è sulla strada giusta per raggiungere l'obiettivo di disavanzo fissato al 6,5% del Pil nel 2013».

Nell'uscire dalla recessione, per quanto lentamente, la Spagna vede anche allontanarsi il rischio di una deriva deflazionistica. A novembre l'indice dei prezzi al consumo si è mantenuto stabile e quindi invariato rispetto al mese di ottobre. Mentre il tasso annuale di inflazione - armonizzato con quello degli altri Paesi europei - si è collocato allo 0,3 per cento. Il ritorno all'inflazione in novembre dopo la battuta d'arresto del mese precedente (con il primo tasso negativo degli ultimi quattro anni) è dovuto a una minore riduzione dei prezzi dei carburanti rispetto al novembre dell'anno passato.

L'inflazione in Spagna rimane comunque ben al di sotto del livello ritenuto auspicabile dalla Bce di Mario Draghi, secondo la quale l'Eurozona è potenzialmente sulla soglia di un «periodo prolungato di bassa inflazione mentre è da escludere il rischio deflazione.

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