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Questo articolo è stato pubblicato il 30 novembre 2013 alle ore 10:04.
L'ultima modifica è del 30 novembre 2013 alle ore 13:26.

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Bode Miller (Ap)Bode Miller (Ap)

Quell'aria sorniona, un po' pazza, tale il suo modo eccessivo di sciare, nel bene e nel male. Così è Bode Miller, inconfondibile nei suoi arretramenti da giocoliere delle nevi, ossessionato dalla velocità. Come riaffronterà una discesa libera in coppa del mondo, è la domanda che tutto il circo bianco si pone, alla vigilia delle gare veloci a Lake Louise, in Canada. Atto iniziale del doppio appuntamento nordamericano, con le donne impegnate a Beaver Creek, per poi scambiarsi di località con gli uomini la prossima settimana.

Miller non è mai stato uno sciatore modello. Troppo funambolico da essere imitato. Un motivo in più per aver sentito la sua mancanza. Lo scorso gennaio, aveva deciso di saltare l'intero inverno per recuperare pienamente la forma dopo l'operazione al ginocchio destro. L'obiettivo era chiaro: Sochi 2014, l'Olimpiade russa, dove potrebbe conquistare la sua sesta medaglia. Sarebbe il coronamento di una carriera che gli ha regalato pure cinque titoli iridati. In quindici stagioni ha dominato la classifica generale nel 2005 e 2008, vincendo in totale sei coppette di specialità.

La cronaca rosa ha impazzato negli ultimi mesi. In ballo c'è l'affidamento del figlio di nove mesi, partorito a febbraio da Sara McKenna, con cui Miller aveva intrattenuto una fugace relazione. Già è difficile capire il vero nome del bimbo: lei lo chiama Samuel, mentre lui preferisce Nathaniel. La battaglia legale è sfociata in un primo controverso giudizio di un tribunale civile californiano, che ha deprecato il comportamento della madre, volata in aereo a New York durante la gravidanza, senza il consenso di papà Miller. Il piccolo è stato quindi affidato inizialmente al campione olimpico, per poi passare nelle mani dell'ex fidanzata, come appena stabilito da una corte d'appello a New York. Almeno fino alla prossima udienza del nove dicembre. Intanto Miller aveva sposato la modella e pallavolista Morgan Beck. Se aggiungiamo le accuse reciproche con Sara McKenna, l'aborto spontaneo subito dall'attuale moglie, la contesa con un'altra ex (Chanel Johnson) per la custodia della figlia Neesyn Dacey di quattro anni, il quadro familiare è completo.

Miller pagherà il conto in pista? Il diciannovesimo posto nel gigante di Soelden conta davvero poco. La squadra americana spera di riavere il suo campione trentaseienne, fresco e pronto a lottare al vertice. Nella velocità c'è sicuramente bisogno di lui, tanto più che il rientro della punta di diamante femminile, Lindsey Vonn, è nuovamente posticipato. Niente Beaver Creek per lei; caduta pochi giorni fa in allenamento a Copper Mountain, deve fare i conti con una lesione parziale al legamento crociato anteriore del ginocchio destro, lo stesso che si era rotto nel brutto volo in superG ai Mondiali di Schladming. Quindi riposo, fisioterapia e tanta pazienza. Mentre l'America incrocia le dita per le sue stelle, l'Italia fa altrettanto per il duo Christof Innerhofer-Dominik Paris. Insieme hanno sbaragliato le prove veloci più importanti della passata stagione, lasciandosi tuttavia sfuggire la coppa di specialità. Magari Lake Louise non è la pista migliore per rivincere subito, perché i nostri velocisti prediligono il ripido e il ghiaccio. Però è sicuramente un bel test per saggiare la loro condizione.

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